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Certo P. Bernardino Raineri dell’istesso ordine di S. Francesco che aveva fatto dono al Convento di molti beni stabili, celebrava ogni giorno la Messa nell’aurora a quest’altare. Colto dalla terribile innondazione del 1584 vi perdette miseramente la vita; e d’allora in poi più non si disse questa Messa, il Prelato visitatore, sull’istanza dei cittadini Cevesi, ed in vista dei fondi legati dal Padre Raineri ne decretò la celebrazione.

Accanto a questo convento eransi fatte costrurre alcune celle dal P. Aurelio dei Marchesi di Ceva, ad uso d’infermeria, con facoltà alle donne d’introdurvisi per visitare i frati infermi, avendo il Vescovo riconosciuto che questo riusciva di scandalo al popolo lo fece chiudere immediatamente.

La chiesa di questo convento fu rifabbricata su di un disegno moderno nel principio del 1700. Si vedono tuttora alcuni resti dell’antica fabbrica con pittura a fresco di buon gusto. Fu pure rifabbricato in nuovo l’annessovi convento, che servì di Collegio dopo la soppressione degli ordini religiosi, ed ora serve d’ospedale per gl’infermi.

Peccato che questa bella chiesa la più vasta e leggiadra dopo la Collegiata sia destinata a magazzino dei sali che a poco a poco ne preparano la rovina. In questa Chiesa erano venerate due insigni reliquie l’una del santo legno della Croce e l’altra di due denti di san Biagio.

Questo convento aveva un numeroso noviziato, e di esso parla con molta lode monsignor Brizio dichiarandolo ampio, magnifico e tenuto dai Liguri in grande onore per la somma probità de’ religiosi che lo abitavano.