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CAPO XL.


Conventi.



La pietà degli antichi Cevesi innalzò in varii tempi case religiose ad ornamento della loro Città, e a bene spirituale del divoto popolo. Sarà pregio dell’opera darne un minuto ragguaglio all’appoggio delle memorie che di esse ancor si conservano, e delle stesse rovine d’alcune di esse, tuttor esistenti.

Si contavano una volta tre conventi di regolari Francescani, Agostiniani e Cappuccini, ed un monastero di donne. Comincieremo a parlare del più antico convento che è quello dei P. P. Minori di S. Francesco.

È tradizione non priva di fondamento che questo convento sia stato fondato dallo stesso S. Francesco il Serafico sulla sponda sinistra del Tanaro dove trovasi attualmente la cascina denominata di S. Francesco il vecchio, e dove estendevasi l’antico borgo della Torretta distrutto in gran parte dalla terribile innondazione del 1331.

Dopo la morte di S. Francesco che avvenne nel 1226, il Sommo Pontefice Innocenzo IV, con bolla del 1° maggio 1247 concedeva cospicui privilegi alla Chiesa di questo convento, confermati ed accresciuti dal Pontefice Giovanni XXII, con bolla 20 gennaio 1331.

Danneggiati gravemente dalla succitata innondazione, molestati continuamente dalle guerre che in quei tempi si perpetuavano su queste terre, ed anche per l’aria poco salubre