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chiesuola serviva di deposito delle polveri e munizioni da guerra.

Un monumento storico per Ceva era la piccola cappelletta che si trovava nella regione di Sull’aia e vicino al ritano che serve di confine alla parrocchia di Ceva lungo la via che tende a Savona.

S. Bernardino da Siena che andò predicando per tutta Italia; pacificando i popoli divisi dalle terribili fazioni Guelfe e Ghibelline, fece anche sentire ai Cevesi l’apostolica sua parola. La fama che precedeva questo instancabile predicatore del Vangelo e dell’amor di Gesù fece sì che il suo arrivo in Ceva fu considerato come un fausto avvenimento per questa città. Diffatti la civica amministrazione ed il popolo lo accompagnarono alla sua partenza sino ai confini della parrocchia, dove si eresse per voto pubblico la cappella di cui si tratta.

S. Bernardino morì il 20 maggio 1444, ed il 25 maggio 1450 fu canonizzato da Nicolò V.

Conservandosi fresca la memoria della sua strepitosa predicazione non esitarono un istante i cittadini di Ceva a sceglierlo per loro santo protettore. Il municipio stabilì di far ergere una cappella là dove si era da lui accommiatato il Santo, e fece solenne voto di fare ogni anno addì 20 maggio una processione in onore del medesimo, il che si pratica costantemente.

L’antica cappella fu demolita pendente la guerra contro la Francia del 1796.

La divozione che si mantenne viva per S. Bernardino nei cittadini Cevesi mal comportava che più non risorgesse la cappella a lui dedicata.

I principali cittadini ed il popolo animarono l’arciprete Olivero ad accingersi all’ardua impresa li 23 agosto 1845, si benedì e si pose la prima pietra della nuova chiesa disegnata dall’ingegnere Cav. Cecchi del Cairo, e da costrursi non più nell’antico sito, ma sul punto di divisione dei due grandi stradali di Savona ed Oneglia.