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S. R. M.
«Li canonici della Collegiata di Ceva, rappresentano col maggior rispetto a V. S. R. M. che nella fortezza la quale sovrastava a questa città vi stanziava una chiesa dedicata alla SS. Vergine dolorata, in cui si venerava una miracolosa statua di detta Vergine, che da più secoli è sempre stata in somma venerazione non solo presso questi cittadini, ma anche appresso i fedeli dei paesi circonvicini, di modo che nell’anno 1483 la santità d’Innocenzo VIII, per la rinomanza avuta della singolar divozione che questa città aveva verso questa SS. Vergine, e per le grazie da Essa ottenute, si degnò di accordare a detta chiesa il santo giubileo, di che ne consta da lapide marmorea quale esisteva in detta fortezza e che tuttora si conserva in questa città.
Che la suddetta chiesa aveva alcuni stabili, i quali furono alienati dal cessato governo, che questa pure era provvista di tutti i vasi sacri, come pure di due lampade, di turibolo e navicella, il tutto d’argento, oltre varii voti d’argento ed uno d’oro con tutte le suppellettili sacerdotali per le sacre funzioni.
Che tutti questi effetti all’occasione che l’armata nemica francese tentava di occupare la fortezza, il signor conte di Tornafort in allora governatore di questa piazza li fece trasportare a Torino facendoli accompagnar dal signor D. Pacchiaudi cappellano di detta chiesa e stipendiato dalla R. Segreteria di guerra dove son sempre rimasti.
Che il lodato signor governatore sul timor che occupata la fortezza la suddetta miracolosa statua potesse soffrire dal nemico qualche sacrilego trattamento, animato da religioso zelo la fece portar in questa città, consegnandola a questo collegiale Capitolo, e a condizioni che fosse riposta nella sua primitiva chiesa, quando fossero cessate le ostilità, ma in seguito alla demolizione della fortezza questo sacrato pegno restò in questa Collegiata, dove collocata in un altare suo proprio continua ad esser venerata colla maggior divozione, denominandosi tuttora la Madonna del forte.