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« Laetamini. exultate. Cives. hic. Deo. grates. Virgini. Laudes. Regi. reduci. aetatem. ore. corde. dicite. XXII. Maji. MDCCCXIV. »

Questa chiesa è servita da un cappellano nominato dall’arciprete della Collegiata ed approvato dal Vescovo.

2° Cappella del forte.

Questa cappella intagliata nel duro tufo su cui era costrutto l’antico forte, fu da tempo antichissimo dedicata a M. V. dei dolori; non è molto ampia, ma esposta al pien meriggio, veste un aspetto il più gaio che desiderar si possa. Avanti all’ampio fenestrone che le dà la luce si conservano anche negl’inverni i più rigidi pianticelle verdeggianti e di precoce fioritura. Si giunge a questa cappella per un lungo corridoio a piano inclinato, fiancheggiato da piccole camere, e dalla parte occidentale della medesima vi è una sala grande quanto la chiesa che serviva una volta di polveriera. L’antica statua che ivi si venerava fu, come si dirà altrove, trasportata nella chiesa collegiata, e la chiesa profanata dalle truppe francesi che si resero padroni del forte nel 1796, fu di nuovo benedetta e resa uffiziabile per cura del signor Luigi Nasi da Pamparato padrone di tutti i siti che occupava l’antica fortezza.

Quando quella era in piede era grande l’affluenza dei divoti a questo sotterraneo santuario, chiamato la Madonna della Guardia, ed anche al giorno d’oggi non v’è persona che visitando le maestose rovine di questa cittadella non visiti pur anche questa cappella.

Li 26 luglio 1855 fu visitata con singolar compiacenza dai giovani principi Umberto ed Amedeo di Savoia figli del Re Vittorio Emmanuele II, i quali avendo visto nell’antica polveriera due palle da cannone irrugginite mostrarono desiderio di averle, e loro furono col più vivo piacere accordate dal padrone del luogo. I due principi reali furono colà accompagnati dai due governatori conte Rossi, e conte Villamarina, dall’abate Placido Pozzi da Villanova di Mondovì