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La civica amministrazione concorse in parte alla costruzione di questa chiesa, interviene in corpo alla processione che vi si fa ogni anno addì 8 settembre, e si è obbligata sino dall’epoca della sua fondazione a somministrare annualmente n. 14 candele da 3 oncie caduna, per la novena della Natività di Maria SS.
La sacrestia della Collegiata in forza di testamento 5 dicembre 1795 della fu Elisabetta Squarra è pure tenuta a pagar annualmente per questa novena le somma di ll. sedici cent. cinquanta.
Il signor D. Lorenzo Manfredi cappellano di questa Chiesa costituì un censo di lire mille duecentocinquanta con istromento 6 luglio 1801 da convertirsene il provento in celebrazione di Messe. Sono proprii di questa chiesa due altri censi, l’uno di lire mille e venti, l’altro di lire 4001.
L’anno 1843 per cura del cappellano D. Uberti Giuseppe si fece ampliare questa chiesa con una rotonda che comprende l’altar maggiore e forma una specie di coro, e fece dipingere tutto l’interno della chiesa e la stessa facciata e portico dal Cevese Pietro Bergallo pittore ornatista non disprezzevole.
Grande è la divozione che si professa dai cittadini a questo piccolo ma vago santuario. I confratelli di S. Maria praticano in ogni anno di farvi nei dì festivi nove processioni, e vi si fa dal capitolo e dal popolo la seconda processione delle rogazioni.
Al ritorno di casa Savoia nei suoi Stati di terraferma si fece a questo tempio una solenne generale processione per ringraziare l’Altissimo e la gran Vergine della Consolazione pei riacquistati antichi monarchi, e si fece apporre sul frontone della chiesa la seguente iscrizione dettata dall’ex-Agostiniano padre Franco professore di rettorica.
- ↑ Molti furono i legati fatti in danari ed in stabili a questa chiesa sino dai primi tempi di sua erezione che coll’andar degli anni si sono perduti.