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cappellano ed economo dell’ospedale; il canonico D. Leopoldo Viglierchio da Ceva dottore in teologia, confessore e sostituito delle scuole di questo collegio; il canonico D. Francesco Bezzone da Ceva; il canonico D. Andrea Garelli da Mondovì canonico penitenziere e già arciprete di S. Lorenzo di Murialdo; e finalmente D. Carlo Testanera da Ceva canonico onorario, e da sedici anni vice curato infaticabile di questa arcipretura.
In seguito alla suddetta legge di soppressione, la cassa ecclesiastica divenuta amministratrice dei beni della Collegiata, se ne mise al possesso per mezzo dell’insinuatore di questa citta, si affittarono per mezzo di subasta, e si fissò una pensione a ciaschedun canonico, che per una parte di essi si ridusse a ben poca cosa, avendo la cassa fatta su ciascuna prebenda una deduzione dei legati su di esse gravitanti, della taglia, della tassa di mani morte, e del dieci per cento per le spese d’amministrazione 1.
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Questa legge di soppressione colpì N. 7850 individui cioè:
Frati possidenti in terra-ferma N. 772 Monache possidenti in terra-ferma » 1085 Frati e Monache possidenti in Sardegna » 488 Frati mendicanti in terra-ferma e Sardegna » 2960 Monache mendicanti » 175 Canonici » 670 Beneficiati » 1700
Totale N. 7850