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il conte Ludovico tuttora celibe, di cui per dovere d’amicizia ed a gloria di sua famiglia, di Ceva e d’Italia, si dà qui un semplice cenno biografico.

Nacque egli in Ceva il 10 novembre 1787, dalli signori coniugi conte Domenico Sauli d’Igliano ed Angela dei conti Franchi di Centallo, virtuosissima dama, di cui ebbimo campo ad ammirare l’anima candida, colta e gentile, il cuor magnanimo e benefico ed il tratto nobile e cortese. La di lei morte avvenuta li 21 febbraio 1830, fu meritamente lamentata da ogni classe di cittadini Cevesi.

Ludovico Sauli si addottorò nella facoltà di Leggi l’anno 1811.

Al ritorno dei Reali di Savoia in Piemonte venne applicato all’ambasceria del re in Parigi. Nel 1816 ebbe la carica di Capo di divisione nella R. Segreteria per gli affari esteri: ove stette per sette anni e nel 1821 gli toccò contro sua voglia la reggenza di quel ministero da dove uscì poi spontaneamente, malgrado gli sforzi usati per trattenervelo. Nel 1822 fu spedito con pieni poteri da Carlo Felice ai cantoni dei Grigioni e del Ticino. In otto mesi di dimora colà riuscì a togliere gli ostacoli che si frapponevano al perfezionamento della strada del monte. S. Bernardino, per cui il porto di Genova si congiunge in linea retta col lago di Costanza.

Sul principio del 1825 inviato a Costantinopoli, ottenne che fossero aperte ai sudditi Sardi le fauci del Bosforo, ritornassero i Genovesi ai ricchi traffichi del mar nero, ed il commercio Sardo fosse posto in condizione uguale ed anche migliore di quello d’altre potenze aventi antichi trattati colla Porta Ottomana.

Nel 1832 fu nominato Commissario generale dei confini, nel 1833 creato primo ufficiale del ministero per gli affari di Sardegna che tutta percorse per conoscerne i bisogni, e nel 1848 fu compreso nella prima nomina che fece Carlo Alberto dei Senatori del regno.

Egli è decorato dell’Ordine militare dei SS. Maurizio e