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persone e degli averi dei cittadini. Egli si compiaceva altamente dell’ardire valoroso dei suoi subordinati, e valoroso egli il primo, faceva festa raccontando i generosi ardimenti e l’impeto dei suoi giovani conscritti che educava alla gloria militare.

Moriva il prode giovane Rebaudengo sul più bello di sua nobile carriera. Il morbo fatale lo schiacciava, mentre impavido provvedeva alla salvezza degli altri. Due giorni prima di scendere nel sepolcro parlava della spedizione nella Crimea, di cui aveva nutrito vivo desiderio di far parte.

Prode ufficiale! Cittadino commendevolissimo! La morte sul campo di battaglia sarebbe stata per lui sorte più degna. Il suo tramonto in Sassari ebbe il general compianto dai cittadini, il ricordo duraturo degli amici. »

Nulla si saprebbe aggiungere ad un ritratto così genuino e delineato con tanta maestria, come è il presente, del non mai abbastanza compianto Rebaudengo. Ceva sua patria ne deplorò amaramente la perdita, ed io con questo cenno pago un tributo d’amicizia alla memoria sempre cara di quest’ottimo cittadino, prode militare, e martire di carità verso i suoi simili.