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incendio manifestatosi nel magazzino di prora. Questo vapore aveva a bordo 960 barili di polvere, e molte botti d’olio ed effetti di vestiario.

A tale notizia il Comandante del Carlo Alberto (marchese Augusto Ceva di Nuceto) spedì tutte le imbarcazioni del bordo, e mercè la buona direzione, e la somma attività dei marinari del Carlo Alberto si riuscì in breve tempo a sbarcare quella considerevole quantità di polvere.

È dovuto agli ufficiali e marinai del Carlo Alberto se il danno del Manilla si è limitato alla perdita delle botti d’olio e degli effetti di vestiario, giacchè senza la singolare prontezza con cui venne liberato dai 960 barili di polvere, operazione che si compì in due sole ore, si sarebbe assai probabilmente lamentata una dolorosa catastrofe.

Il capitano del Manilla seppe però giovarsi assai bene della propria gente per vincere l’incendio, prendendo le migliori disposizioni perchè non si dilatasse.

Il contrammiraglio inglese Boxer, informato del soccorso portato dalla R. Marineria Sarda, ha testimoniato la sua riconoscenza con una lettera al Comandante della divisione navale. »

Un servizio così segnalato reso in circostanze così critiche e difficili vale una vittoria sui campi di Marte, e ne abbia il marchese Ceva di Nuceto la meritata lode.

L’altro cittadino di Ceva benemerito insigne dell’umanità, si è il sig. Gio. Batt. Rebaudengo nato in questa città il 21 giugno 1814.

Compìto il corso degli studii in questo collegio, prendeva egli servizio in qualità di soldato di distinzione nel reggimento Cavalleggieri Piemonte.

Con R. Brevetto in data 3 maggio 1836 veniva nominato sottotenente nel corpo dei cavalleggieri di Sardegna.

Percorsi i varii gradi della milizia, fu con R. Brevetto, 14 giugno 1852 promosso maggiore nel corpo dei Carabinieri Reali di Sardegna, e destinato a comandante nella città di Sassari.