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Nella famiglia Pallavicini si resero degni di ricordanza Adalberto, capitano delle guardie di Vittorio Amedeo I. Fece acquisto del marchesato delle Frabose. Ebbe questi per figli Carlo Emmanuele, gran ciambellano, gran mastro, ajo di Carlo Emmanuele II, e cavaliere della Nunziata morto nel 1650, e Sforza tenente generale di cavalleria dell’Imperatore e quindi governatore di Cherasco e di Bene.

Tobia marchese di Frabosa, luogotenente generale d’infanteria, venne ucciso all’assedio di Valenza nel 1636, dopo aver date prove di gran valore.

Francesco Adalberto Pallavicini, generale di fanteria morì al combattimento di Marsaglia nel 1673.

In questa famiglia acquistarono fama di prodi guerrieri oltre i suddetti, Carlo Emanuele, cav. gran croce dell’ordine Mauriziano. Servì Vittorio Amedeo II, passò quindi negli eserciti di Francia, e per esser uomo di gran valore e di molto talento ascese al grado di luogotenente generale. Seguendo il maresciallo del Villars nella guerra di Fiandra contro Marlbouroug e contro il Principe Eugenio, fu ucciso nel 1709 alla battaglia di Malplaquet.

Il posto più distinto fra i guerrieri di questa famiglia deve assegnarsi senza dubbio a Filippo Guglielmo. Servì egli con molto affetto Vittorio Amedeo II nelle lunghe guerre dei suoi tempi or con buona, or con avversa fortuna, e difatto nella guerra del 1706, volendo soccorrere Monmelliano assediato dai francesi, fu sconfitto da Lafeuillade. Fu governatore di Susa nel 1710, di Cuneo nel 1712, nel 1713 accompagnò Vittorio Amedeo, che si recò a prender possesso della Sicilia statagli aggiudicata dal trattato di Utrecht; governatore di Alessandria nel 1714, generale d’artiglieria nel 1719, fu nominato Vicerè di Sardegna, che fu assegnata a Casa Savoia invece della Sicilia dal trattato di Londra del 1718.

A lui deve la Sardegna fra gli altri provvedimenti i Magistrati di sanità ed il Lazzaretto di Alghero, ed un bastione