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Dopo quest’alleanza facevane un’altra col marchese di Savona nel 1202 e due anni dopo conduceva in isposa una figlia di Manfredo II, marchese di Saluzzo.
Ligio pur sempre alla chiesa d’Asti ottenne dal vescovo Guidotto nel 1214 il feudo di Boves; e poco prima della sua morte la clientela di Roascio cedendo il castello di Mombasiglio.
Suo fratello Tagliaferro si distinse nella guerra del 1219 contro i Ventimigliesi, durante la quale conducendo con Ottone e Corrado Malaspina, e con Ottone ed Arrigo del Carretto l’esercito di Genova, aveva sottomessi i nemici a quella repubblica.
Quegli però tra gli antichi marchesi di Ceva che ebbe a sostener le più lunghe ed accanite guerre fu Giorgio secondo detto il Nano figlio e successore di Giorgio I morto nel 1268.
Questo principe piccolo di corpo, fu grande per le doti del suo spirito e per le sue gesta, con cui superati gli uni dopo gli altri i molti nemici che aveva, e riacquistate le terre del marchesato ne ristorò per quanto lo permisero i tempi, la potenza ed accrebbene lo splendore. La sua gloria però fu alquanto offuscata dall’infausta vendita fatta al comune d’Asti di cui si parlò altrove.
Il più forte dei suoi nemici era il suo zio Guglielmo III, il quale colla sua autorità attirati a sè quasi tutti i membri del casato non che i vicini signori e comuni anelava a togliergli intieramente il paterno retaggio. Ma trovò egli nel Nipote marchese l’accorgimento d’un uomo avvezzo a trattar gli affari, perspicace ed arditissimo nel mandare ad esecuzione i suoi proponimenti.
Unitosi intanto Guglielmo coi marchesi di Cravesana, di Ormea, di Noceto, Monasterolo, Battifollo, Massimino, Pornasio, Scagnello, Della Torre e di Carassone gli mosse guerra tentando d’invadere i suoi dominii.
Ma coll’appoggio degli Astesi riuscì al marchese Nano di