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fu eletto più volte superiore del convento degli Agostiniani di Tortona denominato della Trinità, nel quale cessò di vivere sul tramontare del secolo XVI. Si crede che fosse zio del senatore Fancesco Mina Cevese, anch’egli. Nella chiesa metropolitana di Torino vi è sopra marmo con l’arma scolpita la seguente epigrafe, come si ha dalla raccolta delle iscrizioni torinesi fatta dal Priore T. A. Bosio.

Hoc tumulo rari splendoris dona ferūtur
Hic ē Cristophorus tumulatus Marchio Cevæ
Cardineique nepos patris cognomine Sancti
Clēmentis sacri templi reverendus et huius
Canonicus quovis censendus honore sacerdos
Moribus ingenio vita probitate decore
Obiit XV maii MDXVI.

Era figlio di Aria di Valarano della Rovere, signor di Vinovo, e di Leonetta Orsini di Rivalta, e sorella di Domenico Vescovo di Torino e Cardinale di S. Clemente che rifabbricò il Duomo torinese, e di Gio. Antonio Ceva d’Ormea.