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Sotto la statua si leggeva:

Ven. P. Alexander ex marchionibus Cevae eremita Camaldulensis fundator, et maioris eremi Taurinensis a serenissimo Carolo Emmanuele Sabaudiae duce erectae et dotatae, ex apostolico indulto deputatus. Obdormivit in Domino pridie nonas octobris an. 1612, aetatis suae 74, professionis vero vitae eremiticae 42.

Sotto al suo ritratto si leggeva questo elogio;

Pedemontanae Camaldulensium eremitarum congregationis institutor, severioris monasticae disciplinae cultor eximius et propagator, ob recusatos episcopatus duos, et archiepiscopatum Tarantensem singularis modestiae laude clarissimus.


5. Francesco Bassi.

Viveva pure in questi tempi l’abbate Francesco Bassi di antica patrizia famiglia di Ceva, governatore dei paggi, limosiniere del duca Carlo Emmanuele I, cerimoniere dell’Ordine della Nunziata, visitatore generale dell’abbazia del principe cardinale Maurizio di Savoia, e prevosto della metropolitana di Torino.


6. Salvatore Cadana.

Monsignor Della Chiesa nella sua Corona reale di Savoia parlando di Ceva, fra i cittadini che l’illustrarono, non esita punto a comprendervi « Salvatore Cadana dell’ordine dei Minori Osservanti di S. Francesco, il quale essendo eccellentissimo teologo, facondissimo predicatore, ed in ogni scienza versato, come dai sermoni ed altre dotte composizioni da lui scritte, ed a benefizio universale stampate

    La cella era il mio cielo mentre meditava le cose celesti, essa fu il mio sepolcro mentre meditava la morte.
    Or mi contiene un sepolcro più vero.
    Perchè sotto la pietra non giaccia sconosciuto, la stessa pietra mi nomina fondatore dell’Eremo, e direttore degli Eremiti.
    Fui Alessandro di Ceva.
    Vissi taciturno, e tu passeggero taci.