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parte mai pretermise, che all’episcopale ministero appartenesse; così pure una ebdomadaria istruzione istituì ai poveri e mendici espressamente destinata.

Essendo a lui in questa cattedra succeduti, noi abbiamo fissato in quel grande esemplare i nostri sguardi, e poichè egli di quattro oggetti siasi precipuamente adoperato, il seminario, la ristaurazione delle chiese, lo stabilimento delle vergini Orsoline, e l’istruzione dei poveri, a questi abbiamo noi pure le nostre cure rivolte ecc. »

Il signor Carlo Novellis nelle sue notizie storiche sulla civica biblioteca di Alessandria, così si esprime:

« Monsignore Giuseppe Derossi vescovo di Alessandria, uomo superiore ad ogni encomio, fu il primo a cui, già tempo, nacque il pensiero d’instituire nella città che spiritualmente reggeva una pubblica biblioteca. Con tale scopo allorquando nel 1773 veniva abolito il Collegio di S. Ignazio ecc. »

Merita particolare menzione il suo testamento, monumento non perituro del cuor benefico e sommamente religioso di così illustre mitrato.

Questo testamento fu presentato sigillato al notaio Villavecchia li 6 luglio 1779, ed aperto la sera a notte delli 21 maggio 1786 poche ore dopo il decesso. Esordisce come segue; « Chi legge tuttodì le divine scritture incontra ad ogni tratto salutevoli avvisi della certezza della morte, cui ogni uomo per legge inviolabile dee soggiacere, e della fragilità della vita, sottoposta a tanti pericoli, per cui si rende incerta affatto l’ora, nella quale dovrà terminarsi la mortale carriera di ciascheduno. Tanto a me infrascritto addiviene al pari d’ogni altro; per lo che facendo io soventi sopra tali incontrastabili verità seria considerazione... e non essendo conveniente di differire agli estremi del viver mio le ultime disposizioni, mentre deve allora un uomo cristiano, e tanto più un ministro di Dio, essere sciolto da ogni pensiero di cose terrene per attendere di