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scrisse vivente lo stesso Germonio nel suo libro de Claris Legum Interpretibus, stampato poi in Lipsia nel 1721, e dalla Vie d’Anastase Germonio Archevéque et Comte de Tarantaise, Ambassadeur de S. A. R. Charles Emmanuel le grand pres les Cours de Rome et d’Espagne par M. l’Abbe Gaspard Bonnefoy, stampata a Lione nel 1835; che nacque il Germonio in Sale nelle Langhe in marzo del 1551, che fu Arciprete di sua patria, nel 1581 Vicario generale e Delegato apostolico dell’Abbazìa di S. Benigno, commendata in quell’anno a D. Giovanni Battista di Savoia Racconigi, e come Vicario diede patenti in data 21 luglio di Segretario della Zecca dell’Abbazia pel notaio Gio. Battista Fiorio: nel 1591, ai 20 giugno era Beneficiato di S. Cattarina da Siena nella parrocchia di Vigone, Arcidiacono della Metropolitana Torinese; ebbe pure la Cattedra vespertina di diritto Pontificio nell’università di Torino. Morì ambasciatore a Madrid ai 4 di agosto del 1627, e sepolto ivi nel convento di s. Gerolamo all’Escuriale. Tra le sue opere si notano le seguenti:
Anastasii Germonii Sallarum Archipresbiteri, Marchionatus Cevae de Academia Taurinensi carmen ac carmina diversi generis. Taurini 1573 apud Franciscum Dulcem, in-4°. Sul fine di quest’opera, divenuta rarissima, come ben nota l’eruditissimo Vallauri nella Storia della Poesia in Piemonte, si leggono le seguenti parole, da cui si vede che prese parte anche il fratello Rodomonte: Ambo fratres una Rodomons Germonus Sallensis fere XXIII annos natus, et Anastasius XX hoc in lucem edidere opus VI cal. Apr. MDLXXIII. L’esimio abate Costanzo Gazzera cav. di più ordini, bibliotecario della R. Università ecc. ne conserva un esemplare mss.
Pomeridianae Sessiones, nelle quali difende la lingua latina contro coloro che vogliono assai più nobile la toscana. Taurini 1580, apud Jo. Varronem.
De sacrorum immunitatibus et indultis apostolicis. Romae 1591.
De indultis apostolicis Cardinalibus concessis. Romae 1523.