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vincolo d’alleanza o di società, ch’essi riguardavano come nemici. Leggasi il passo di Dione, che abbiam altrove citato[1]. Id quidem consuetudine jam receptum erat, ut in eos, qui nullo ipsis essent fœdere juncti, ita statuerent. Il nostro storico Maffei chiama i suoi antichi compatrioti ladroni; ma i ladroni spogliano indistintamente quelli, che cadono nelle lor mani, qualunque siasi la lor patria, o la lor condizione, ed i Reti rispettavano vicendevolmente le lor proprietà, e le proprietà di tutti quelli, co’ quali avevano vincoli d’alleanza, nè erano infesti che a coloro, co’ quali legame alcun non avevano. Io non dirò già, che questa fosse una lodevole consuetudine; ma tal era in quei tempi il gius pubblico, ed il costume generale de’ popoli, che non erano peranco civilizzati, nè conoscevano il diritto universal delle genti. Egli è vero, che Strabone dice, che Lepontii et Tridentiní, et alii plures parvi populi Italiam tenentes prioribus temporibus latrocinia exercebant, et inopia laborabant; ma ciò che dice Strabone di questi popoli, era comune ad una gran parte delle nazioni settentrionali d’Europa. I popoli da Strabone nominati facevano quello che prima e dopo di loro fecero tant’altre genti, che infestavano con incursioni le vicine contrade, e ne ritornavano cariche di bottino. Molte di esse inoltre

  1. Memorie storiche di Trento.