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fece gridare Re per la terra: ma Aldone e Gramone avendo dappoi abbandonato il partito d’Alachi non andò guari, ch’essendo egli assente ricondussero in Pavia il legittimo Re Cuniberto. Alachi andò qua e là per le città lombarde a sollevare le genti, e fortificato più che potè il suo esercito venne col Re a battaglia, la quale fu assai sanguinosa da ambe le parti, ma Alachi restò in essa ucciso, e colla sua morte finì quella civil guerra1.

Ma ritornando al governo dei Re Longobardi più memorabile d’ogn’altro fu il regno di Luitprando, il quale avendo sperimentata prima la buona ed avversa fortuna portò sul trono quelle virtù, che non sempre trovansi in quelli, che non vissero che nella prosperità e nella mollezza. Egli regnò per lo spazio di trenta due anni, accrebbe lo Stato con nuove conquiste in Italia contro gl’Imperatori di Costantinopoli, e l’ornò con buone leggi e costumi. Tra i buoni Re merita pure di essere annoverato Rachi amato così da’ suoi sudditi come dagli stranieri pel suo amore della religione, della giustizia, e della pace. A Rachi succedette nel regno Astolfo suo fratello, il cui genio conquistatore avendo cinta d’assedio Roma, onde poi senza ostacolo im-

  1. Un più diffuso racconto di questa guerra tra Alachi Duca di Trento, ed il Re Cuniberto può leggersi presso il Denina Rivoluzioni d’Italia lib. VII. cap. 4.