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l’Imperatore Valente1. Tutti gli abitanti delle provincie conoscevano lo stato fortunato e felice, di cui godevano, e tutti gli storici di quei tempi ci descrivono la maestosa bellezza delle città, l’aspetto ridente della campagna coltivata come un immenso giardino, e que’ giorni di festa, ne’ quali tante nazioni governate dalle medesime leggi celebravano in mezzo alle dolcezze della pace la felicità, e la prosperità pubblica.

Tal è il quadro, che fa un grande storico 2 dell’Impero di Roma, e della felicità, di cui goderono tutte le nazioni, ch’erano ad esso soggette massime ne’ due primi secoli, che seguirono l’elevazione d’Augusto: e dallo stato della prosperità generale ben possiamo argomentare, quale fosse pur quella del nostro paese. Trento, sebbene sia anche oggidì bella città e ben fabbricata, ed adorna di molti palagi, e molti nobili edifizj, ogni ragione però dee farci credere, che al tempo de’ Romani più bella fosse ancora, e più popolosa, e più grande, e di maggiori ornamenti fregiata, com’erano tant’altre città in quei fortunati tempi. Quella moltitudine di castella dell’Anaunia, cioè di terre e villag-

  1. Questo Sesto Festo Rufo fu un personaggio celebre per molti titoli. Egli compose un compendio della storia, o dello stato dell’Impero romano, per uso degli Imperatori, il quale conservasi anche oggidì.
  2. Gibbon de la dècadence, et da la chûte de l’Empire Romain Vol. I. cap. II.