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della naunia. 109

rigida è ancor nelle terze, e in queste sole si verifica, che l’inverno è lungo, il freddo grande, e che vi cade gran quantità di neve. L’autore non avendo fatte queste, distinzioni, che pur dovevan farsi, dice dell’Anaunia generalmente ciò che non è vero che d’una sola parte.

Alla descrizione che fa dell’Anaunia il nostro storico, io chiedo che mi sia qui permesso di contrapporre la descrizione ben più onorevole, che ne fè il Pincio nel secolo decimosesto, scrittore non già sedotto d’alcun amore di patria, perchè mantovano, il quale la vide e la osservò co’ suoi proprj occhi: Ingredienti, dic’egli, montes utrinque attolluntur, crebris oppidis, ac pulcherrimis arcibus, vicisque habitatis, qui Naunum fluvium per mediam Vallem se se evolventem ex alto prospectant .... Naunum igitur Vallis .... longe excurrit, progredientibusque paullatim magis aperitur, atque in planitiem effunditur, positu amœna, et apricis jugis conspicua. Egli prosegue a fare l’elogio di questa Valle patria di Bernardo Clesio summi Principis, egli dice, alumna eadem, et parens, et quia Tridentinam urbem partu suo clariorem fecit, et quia in primis ibi fertilis est bonarum omniun frugum proventus: hinc est, quod ea regio tantum incrementi acceperit, et habitatorum frequentia referta sit, quæ non suos tantum incolas abundanter nutriat, ut Anauniam Tridentinorum horreum