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quoddam et insigne membrum Romani est Imperii ....» come leggesi nel diploma registrato nel volume terzo delle Notizie istorico-critiche pag. 257 e segg. Egli stipulò col prefato Sigismondo Arciduca d’Austria Conte del Tirolo alcuni patti o convenzioni, che furono poi confermate anche dal suo successore Giovanni Hinderbach, delle quali parleremo più opportunamente in altro luogo.

Giovanni uno de’ Signori di Castelbarco erasi ostinato, qualunque ne fosse la causa, a non voler ricevere dal nostro Vescovo Giorgio di Hach l’investitura de’ suoi feudi di Castelnuovo e Castellano. Il Vescovo Giorgio dichiarò quindi con formale sentenza il Castelbarco contumace e decaduto interamente da’ suoi feudi, de’ quali investì solennemente i Conti Giorgio e Pietro di Lodrone. Questi poscia nell’anno 1456 vennero con gente armata a sorprendere in Castelnuovo Giovanni di Castelbarco, e s’impadronirono conformemente alla detta sentenza dei di lui feudi o signorìe di Castellano e Castelnuovo, di cui rimase poi sempre in possesso, come lo è pure oggidì, l’illustre famiglia de’ Conti di Lodrone.

Il nostro Vescovo Giorgio nel medesimo anno, ch’egli privò il suddetto Castelbarco delle signorìe di Castellano e Castelnuovo investendone i Conti di Lodrone, cioè, nell’anno 1456 mosse pur, non si sa per qual cagione, le sue armi contro Marcabruno di Castelbarco