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e del territorio di trento. |
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pato, il Concilio di Costanza pubblicò contro di lui una citazione, con cui venne chiamato a render ragione innanzi ad esso di sua condotta. Il celebre Fleury nella sua storia ecclesiastica, ovvero il continuatore di questa storia (Lib. 103 § 153 Tom. 21) rapporta distesamente la forma, con cui venne innanzi al Concilio di Costanza trattata questa famosa causa tra il Duca d’Austria ed il Vescovo di Trento: «Dans la vingtiéme Session du Concile, dice egli, tenue le jeudi vingt-uniéme de Novembre il fut traité du différend, qui étoit entre l’Èvêque de Trente, et le Duc Frédéric d’Aûtriche. Le Prélat se plaignoit de ce que ce Duc l’avoit dépouillé depuis neuf ans de son Èvêché, et de toutes les Villes, Châteaux, et autres domaines, qui en dependoient.» Egli parla inoltre di quest’affare al § 182 dello stesso libro, ed al § 7 del libro 104, ove dice, che ai 3 di Marzo nella Sessione 28 non essendo il Duca Federico d’Austria mai comparso a difendere la sua causa, il Concilio fulminò contro di lui la sentenza di scomunica. Il Duca Federico d’Austria nulla curandosi delle citazioni e delle sentenze del Concilio si mantenne sempre in possesso, del Vescovato di Trento fondando il suo diritto sulle cessioni o rinunzie fatte ai Conti del Tirolo dai Vescovi di Trento Egnone ed Enrico antecessori del Vescovo Giorgio. Queste cessioni o rinunzie diceasi bensì dall’altra par-