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34 memorie storiche della città

Scala mandò contro di lui alcune soldatesche; ma «queste nelle strettezze di quei passi, dice egli, tolte in mezzo da’ Trentini, da alcuni pochi in fuori, che rimasero prigioni, furono tutti miseramente tagliati a pezzi, per la qual vittoria il Vescovo ritornò trionfante in Trento conducendo seco col laccio al collo tutti i prigioni. Dopo questa vittoria continuando i Trentini, segue egli a dire, a danneggiare alcuni nostri luoghi contigui ai loro, il Signor Bartolammeo dalla Scala, ch’era in tutto alieno dalla guerra, fece con destro modo ricercar d’accordo il Vescovo, e così ben fu menata la cosa, e trattato il negozio, che alla fine il Vescovo mandò il signor Gulielmo da Castelbarco a Verona per accomodar con il signor Bartolammeo le differenze loro e stabilir la pace, la quale fu pure conchiusa con condizione, che fossero rilasciati tutti i prigioni e luoghi, che i Trentini avevano presi ed occupati de’ nostri. Delle quali cose dopo l’essere stato, come si conveniva, pubblicamente lodato e ringraziato il Signor Dio, furono fatte in Verona con fuochi, e suoni di campane e di trombe grandissime allegrezze.» Niuno deve maravigliarsi al vedere il nostro Vescovo Enrico fare la guerra personalmente alla testa della sua armata; perchè tal era il costume di quei tempi, ne’ quali i vescovi e gli ecclesiastici in dignità costituiti ad onta dei canoni de’ Concilj an-