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pubblicarono le opere loro colle stampe, e prima di loro Giulio Alessandrini di Neustain, che fu Professor pubblico in Padova, e poi Archiatro dell’Imperial Corte di Vienna, il quale fu pei libri, che diede alla luce, riguardato come uno de’ primarj medici del suo secolo. Fiorì pure nello stesso tempo nel nostro paese l’arte poetica, come attestano le celebri poesie latine del Conte Nicolò d’Arco, quelle italiane del Consiglier Busetti, e quelle di Nicolò Inama.

Abbiamo parlato più sopra dell’Accademia letteraria intitolata degli Accesi, che fiorì in Trento nel secolo decimosettimo, e che poi cessò, e restò spenta; ma nel seguente secolo decimottavo una nuova Accademia letteraria sorse in Roveredo col nome di Accademia degli Agiati, la quale fino dalla sua nascita ebbe tra’ suoi socj dei nomi famosi, quali furono quelli del celebre Bruchero, del Barone de Sperges, e del Presidente Baron de Martini, e di molt’altri ancora, e la quale fiorisce con gloria anche oggidì. Ma passiamo ora a vedere, quale fosse ne’ differenti tempi lo stato di povertà o di ricchezza del nostro paese.

L’Italia già al tempo delle Crociate incominciato aveva a coltivare il commercio terrestre e marittimo, e crebbe sempre più ne’ seguenti secoli in civiltà ed in ricchezze. Il suo traffico, le sue manifatture, le sue arti l’avevano portata al più alto grado di opu-