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nardo dovettero essere oltremodo funeste ai popoli, perchè il Vescovo Enrico forte resistenza gli oppose, e lunghe ed ostinate guerre sostenne contro di lui, come abbiam veduto nel Capo quarto, dalle quali venivano incendj, devastazioni, e stragi, e rovine d’ogni genere secondo il barbaro uso di guerreggiar in quei tempi. I figli del Conte Mainardo restituirono poscia almeno in parte i paesi e le terre, che essi ed il loro padre avevano occupate, e la cagione di questa restituzione fu il fulmine della scomunica pontificia, ch’era stata contro di loro lanciata, allorchè fatta non avessero la restituzione delle terre occupate. Oggidì quest’arma spirituale più non si adopera per la conservazione o difesa di diritti o di temporali dominj nè senza ragione di essa fu detto, che oggimai

» ........................ Brando inutil giace
» Spuntato in guerra, e rugginoso in pace;

ma in quell’età la scomunica, se era talvolta poco temuta da principio e disprezzata, veniva poi col tempo, giusta o non giusta che si fosse, ad incutere nell’animo di chi n’era stato colpito quel timore, ed a produrre quell’effetto, a cui era diretta. Questa fu pure l’arma, con cui il Vescovo Enrico ridusse alla sua ubbidienza i Conti di Castelbarco, i quali ne chiesero, come abbiam veduto, umilmente l’assoluzione.

Dopo la restituzione fatta dai Mainardi venne l’invasione di Lodovico Bavaro Mar-