Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
4 | memorie storiche della città |
sieme con Pelegrino Patriarca d’Aquileia e col Vescovo di Concordia la consacrò collocandovi le reliquie di S. Vigilio, e dei santi martiri Ananiensi Sisinnio, Martirio, ed Alessandro. Egli trasportò pure a Trento dalla terra, come allora chiamavasi, di Majano presso il lago di Toblino il corpo di Santa Massenza madre di S. Vigilio, e il collocò nella Cattedrale sotto l’Altare, che in di lei onore fece erigere.
V’hanno di questo Vescovo due diplomi, l’uno dato in Curia de Archo, silicet in Caminata Episcopali, col quale concede agli abitanti di Riva la facoltà di fabbricare un castello per loro sicurezza salva domo et omni honore Episcopi in eodem Castro et extra Castrum, ed un altro degli 8 Novembre 1144, con cui pronunziò sentenza sopra varie controversie insorte per confini tra le due comunità sue suddite d’Arco e di Riva. Questi due documenti posson vedersi nel volume secondo delle Notizie istorico-critiche della Chiesa di Trento pag. 382 e 389. Egli morì li 27 Marzo 1149 reduce dalla Palestina, ove era andato a visitare, come costumavasi in quei tempi, il Santo Sepolcro.
V’ha nel corpo del Diritto canonico, cioè nel Decreto di Graziano un canone, il quale incomincia: Quoties frater noster Tridentinus Episcopus, ed esso è pure registrato nelle Decretali al titolo De purgatione canonica. Questo canone secondo la nota crono-