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domo alla vista di Trento, ed accampato il suo esercito sul colle, che gli sovrasta coll’Adige frappostovi, chiamato il Dos Trento cominciò da quel colle a bombardare la città, che non era difesa se non da alcune compagnie di soldati cesarei comandati dal generale Conte Solari; ma fallita andò l’impresa dell’Elettor di Baviera contro il Tirolo; perchè i contadini tirolesi e massimamente i bravi lor bersaglieri talmente ristrinsero e tempestarono co’ loro fucili rigati le truppe nemiche, prendendo spezialmente di mira i loro uffiziali, che l’esercito bavaro si vide costretto a ritornarsi malconcio nelle sue contrade. Nello stesso tempo accadde inoltre, che Luigi XIV. Re di Francia avendo avuta notizia o almen concepito sospetto, che Vittorio Amadeo Duca di Savoja abbandonata l’alleanza, che aveva con esso lui contratta, si fosse stretto segretamente in lega coll’Imperator Leopoldo, e coll’Inghilterra e l’Olanda sue nemiche, mandò ordine al Duca di Vandomo, mentre stavasi sul Dos Trento, di dovere tantosto ritornare in Italia, e volger l’armi contro il Duca di Savoja. Dovette dunque partirsi il Vandomo, e Trento restò avventurosamente salvo dalla rovina, di cui era minacciato; ma l’armata francese nella sua partenza fra gli altri danni e guasti incendiò e distrusse il bel Castello o Palazzo di Oppio de’ Signori di Castelbarco, come distrusse pure e smantellò il Castello di Arco, ch’erasi finallora creduto inespugnabile.