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e godimento del loro Principato. Essi rimasero in tale godimento e possesso fino ai nostri giorni; ma la questione della superiorità territoriale in quanto al petitorio rimase sempre indecisa, ed è incerto, quale ne sarebbe stata la decisione, se l’augustissima Casa d’Austria dimandata l’avesse, decisione ch’ella non si curò poi di dimandare contenta dei diritti, che senza alcun contrasto le appartenevano sul Principato di Trento in virtù dei patti e delle convenzioni stipulate coi Vescovi Giorgio de Hack e Giovanni Hinderbach chiamate volgarmente le Compattate, delle quali pure farem parola a suo luogo, riconosciute sempre e dichiarate legittime e valide; ma ella non obbliò mai in tutti i trattati e le convenzioni posteriori co’ Vescovi Principi di Trento di porvi la clausola, che non s’intenda con esse punto pregiudicato alla questione della superiorità territoriale, e rimaner debbano su tal questione salve ed illese le ragioni d’ambe le parti. Con questa riserva i Vescovi di Trento dopo la detta sentenza dell’anno 1576 rimasero sempre tranquillamente