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oggidì. Il Principe Vescovo Carlo Emanuele si ritirò nel suo Castel Nano in Val di Non, ove dimorò colla sua Corte per un intero anno, e fu salvo dal fatal morbo. Egli visitò l’anno seguente come Vescovo tutte le chiese della Valle di Non, e quelle pure della Val di Sole; in qual occasione leggesi in un manoscritto di quel tempo, ch’egli venne nobilmente albergato in Cogolo dai signori Migazzi insieme con quaranta persone del suo seguito.

Avvenne nell’anno 1635, che il Capitolo di Trento presentò al supremo Consiglio aulico dell’Impero varj richiami o lamenti contro il nuovo Principe Vescovo Carlo Emanuele Madruzzo intorno ad alcuni supposti disordini del suo governo; il perchè quell’augusto tribunale giudicò opportuno di spedire in Trento due Commissarj cesarei. Questi furono il Principe Vescovo di Bressanone, ed il Barone Tobia di Haubitz Consigliere nel prefato supremo Consiglio aulico dell’Impero, i quali recatisi personalmente in Trento proposero una transazione divisa in più articoli, che furono da ambe le parti concordemente accettati, e tra i quali sono osservabili i seguenti: «Primo ut Illustrissimus et Reverendissimus Princeps, ac Dominus Episcopus Tridentinus in arduis negotiis et causis Episcopatus hujus incolumitatem et salutem concernentibus Venerabilis sui Capituli consilio, consensu, et assistentia semper utatur.