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e del territorio di trento. | 113 |
Magnaq. In Hanc Ecclesiam Merita Æterna Memoria Digno Positum Ob. XXVIII. Jul. MDXXXIX. Sedit Ann. XXV. M. IV. D. XXIIII.
Il Cardinal Bernardo possedeva tutte le doti ed i talenti, che formano un grand’uomo di stato, ed oltre la dottrina ed il sapere ammiravasi in lui una rara eloquenza e facondia. A questi suoi pregi egli aggiunse anche quello d’essere stato amico e protettore de’ letterati del suo tempo, alcuni dei quali gli dedicarono le opere loro, come può vedersi diffusamente narrato nel libro intitolato Monumenta Ecclesiæ Tridentinæ pag. 192. Egli continuò come i suoi antecessori a far battere monete in Trento colla sua effigie e col suo nome, ed alcune di esse ancor si conservano da varie nobili famiglie in Trento. Quantunque dovesse essere bene spesso assente dalla sua sede per cagione delle altre dignità, di cui era decorato, ciò nondimeno egli resse il Vescovato e Principato di Trento per mezzo de’ suoi luogotenenti e ministri saggiamente e felicemente, e fece godere a’ suoi popoli costantemente il più giusto e moderato governo. Una cosa però in lui dee osservarsi, la qual forse non sarà del tutto approvata dal saggio, cioè quello smisurato lusso, ch’egli spiegò singolarmente in quei grandi e numerosi conviti, e in quelle sontuose feste descritte dal Pincio e dal Mariano, ch’egli diede