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LIB IV. CAP. XVIII. 555


De Luoghi distrutti.

27. Dentro il ristretto di questo Territorio di Casacalenda sono molti luoghi già prima abitati, supponiamo la loro origine non prima del Secolo X. e forsi appresso; e ciò colla distruzione di Gerione; imperciocché con tutte le vicende, alle quali fu sottoposta quella Città, nel Secolo XI. ancora era in piedi colle sue muraglie, conforme da validi documenti si osserva nel lib.1. di queste nostre Memorie cap.5. n.1. e segg. Poi principiò totalmente a soccombere, e che forsi i suoi abitatori altri si ritirarono in Casacalenda, e altri in altri luoghi in quelle vicinanze, e che in essi stabilissero la loro abitazione con propria Chiesa, e Arcipretura, e si vede, che anche nel Secolo XVI. in Gerione vi era il proprio Arciprete, come diffusamente nel luogo di sopra citato. Ciò posto per una generale notizia de’ luoghi distrutti in querto Tenimento, stimiamo ora far parola di essi paratitamente.

28. Casale Rucula. Questo stava posto sotto Gerione verso Settentrione, e da quivi mezzo miglio distante alla riva del fiume Cigno. Si vedono le sue rovine col nome di Cerro di Rucula, e se ne fa menzione solo nella Bolla d’Innoc. IV. né si hanno altre notizie della sua fondazione, né della sua distruzione.

29. Casale di S.Martinello. Stava posto sopra il fiume Cigno in pianura un miglio distante da Casacalenda, e mezzo miglio da Rucula. Di questo Casale appena se ne vedono le vestigia, e se ne fa menzione nel Registro del Sinodo sotto Monsignor Balduini dell’anno 1571. dove tra’ chiamati all’ubbidienza, si legge: Archipresbyter S. Martinelli: comparuit D. Vitus de Lallis: con che può credersi abitato dopo le dette Bolle, e distrutto appresso.

30. Casale di S. Benedetto. Era posto nel luogo detto S. Benedetto in strada, che conduce in Larino, distante da Casacalenda mezzo miglio in circa: di questo Casale non abbiamo altra memoria, che quella, che ce ne dà il detto Registro, e lo supponiamo fondato dopo dette Bolle, e che per poco tempo fusse stato abitato.

31. Casal Avellana. Di questo si fa memoria nelle Bolle di Lucio III. e d’Innocenzo IV. e nel Registro delle Arcipreture si legge Archipresbyter de Avellana. Era sìtuato a Settentrione del Casale di S. Benedetto, distante da lmedesimo mezzo miglio. Si suppone antichissimo distrutto in questi ultimi tempi; perché a tempo, che fu celebrato detto Sinodo vi era la sua Arcipretura.

32. Casale d’Olivo. Si vedono le sue rovine sopra un Colle in confine del fiume Biferno da Occidente, distante da Casacalenda quattro miglia in circa, e tre dal Casale d’Ovellana. Si fa memoria di questo Casale nella Sentenza del Card. Lombardo, e nelle Bolle di Lucio III. e d’Innocenzo IV. Pare, che in que’ tempi fusse un luogo notabile, ma distrutto prima della celebrazione del suddetto Sinodo, perché nel Registro delle Arcipreture di quel tempo non se ne fa menzione, se non vogliamo dire, che questo fusse lo stesso, che Antinola, la di cui Arcipretura abbiamo in detto Registro; giacché di quello Antinola, non abbiamo altra memoria, e di Olivola attualmente vi abbiamo un’ antichissima Torre esistente, quale si suppone fusse stata una delle fortezze della Città di Larino, col di cui Territorio confina per mezzo del Vallone, chiamato volgarmente il Vallon dell’Inferno.