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LIB IV. CAP. XVIII. 553

rifabbricare la detta Chiesa, e la dotò colla fondazione di detto monte, la quale poi vie più si è andata coltivando, e ultimamente cogl’avanzi, e sopraintendenza del suddetto Sig. Duca, Parto delle suddette preghiere, si è formato in Napoli un Altare tutto di marmo con suoi commessi, come gl’altri, de’ quali sì parla ne’ proprj luoghi, e si è collocato in essa, la quale si tiene con tutta decenza, e si governa da un Romito.

Del Convento de Riformati dì S. Francesco.

19. Quello Convento è posto dentro un piacevole bosco, alla radice di una montagnola, e vicino al Cigno, non già alla riva del Biferno, come erroneamente dice il P. Fra Arcangelo da Montesarchio nella sua Cronistoria part.3. c.3. p.265. è dal Biferno distante quattro miglia in circa; e quanto alla sua fondazione il P. Fra Francesco Gonzaga de orig. Relig. Franc. part.1. sotto il titolo de’ Conventu S. Honufrii prope Calenam cosi scrive: Unus ille fructus, qui ex praesentis loci habitatione refertur, non fàcile exprimi potest; cum in limine cujusdam amplissimae silvae, atque adeditissimi cujusdam montis radices situs, miliarique cum dirnidio a proximiori pago, domo scilicet Calena distans, maxima fuis habitato, ribus, qui ut plurimum sunt 5.Professi Fratres, totidemque Novitii orandi spacia praebeat; mirumque in modum eorum animorum ad divinorum contemplationem sua amenitate, solitudine, quiete, ac etiam structurae amenitate alliciat. Quamobrem non immerito (cum Anacoriticus omnino sìt) B. Honufrio sacratus existit. Existimatur autem opera B. P. Joannis a Stranconio ex diversis convicinorum aeleemosinis Populorum edificatus. Idemque aedificiorum humilitas patentissime indicat.

20. In fatti in esso anche al presente si ammira la Religiosa perfezione, vivendo i Frati lontani dal secolo, e occupati in orazioni, e da più secoli è luogo di Noviziato. Egli è umile, ma pulito, e senza superfluità. La Chiesa è proporzionata, e divota, fatta a due navi, e ’l suo Altar Maggiore è di marmo, e questo è il primo, che si è veduto di tale lavoro in Diocesi: vi possono vivere comodamente trenta Religiosi.

21. Giaciono in questa Chiesa Corpi di Religiosi di gran virtù del medesimo Ordine, e tra gli altri, come dice il suddetto P. Fra Arcangelo, quello del B. Padre Giovanni d’Aragona, fratello del Re di Napoli, e di Sicilia, Ferdinando di Aragona, il quale al riferir di Gonzaga part.1. de orig. Relig. Francisc. dimorando in Napoli, vidde per virtù divina il suddetto Convento posto accidentalmente a fuoco: palesò al Re la disgrazia, ma questi fatto curioso di sapere, come egli potea vedere tal fatto, perché essendovi una distanza di 100. miglia, pareagli cosa impossibile, che perciò stimava fusse illusione: Ma il B. Servo di Dio sottomise il suo piede a quello del Re, che guardando verso oriente, osservo l’incendio, e quanto il B. Giovanni aveagli rappresentato. Ammirato che ebbe il Re tale prodigio, di tratto ordinò, che a spese della Regia Cassa, dove conservavansi le rendite di Casacalenda, sì fussero riparate le rovine cagionate dal fuoco. Il sud. B. Religioso, è da altri Scrittori appellato Francesco, e non Giovanni, forse per abbaglio, e che chiamato si fusse Gio: Francesco.