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LIB IV. CAP. XV. 525

volissime colline, vallette, e falsi piani; l’altra parte australe dopo le vigne; e di ponente sono tutti campi seminatorj, nel fine de’ quali vi è una montagna boscosa, assai aspra; la parte di maestro, e boreale contiene ancora campi più deliziosi, e piani, in mezzo a’ quali si ritrova la vigna Baronale, già detta, e questi terminano col Territorio di Morrone, ma verso greco, e levante, innalzandosi pian piano formano una montagna, la quale per altro è tutta agevole, e coltivata. Cosicche egli è tutto fertile, e abbondante di quanto è necessario, acque da per tutto, vi è copia di buoni frutti, bonissimi vini, pascoli ottimi per bestiami, cacciagione d’ogni specie, olive, e copia grande di Celzi per coltivare i baghi, per cui si fa anche industria di seta.

13. Il Popolo ascende al numero di 1500. anime in circa, e nella situazione fatta l’anno 1626. Ripa li bottuni vecchio 103. nuovo 166. e in quella del 1669. si dice aver fuochi 154. dopo la gran strage del Contaggio del 1656. di cui si è fatto parola in discorrersi di Larino, e altrove; e quantunque la maggior parte di esso la facciano uomini di campagna, non è però, che non vi fiano stati sempre, come attualmente vi sono persone civili, Dottori, Medici, Notaj, Giudici a Contratti, Speziali, oltre alte arti più necessarie, e molti di essi sono inclinati naturalmente alla pittura, e alla poesia, e gl’ingegni generalmente sono fecondi.

14. Questa Terra è Baronale porta nel Contado di Molise, fecondo la presente divisione delle Provincie. In altri tempi fu posseduta da Roberto Avalerio Conte di Castropignano, come si è detto di sopra al num.1. Fu anche posseduta da Giacomo di Montagano, e facendo questo ribellione nel fine del Secolo XV. fu devoluta alla Reggia Corte, dalla quale li 23. Novembre 1495. ne fu investito Andrea di Capua, Conte di Campobasso con altre Terre, come riferisce il Ciarlante lib.5. cap.24. pag.517. e cita il primo Quinternione del Reggio Cedolario pag.123.e Noi più volte altrove. Da questa famiglia di Capua de’ Duchi di Termoli per via di D. Geronima di Capua passò alla Casa Caraffa de’ Duchi di Jelzi, dalla quale finalmente è passata con titolo di compra in dominio della nobilissima Casa Francona fattane l’anno 1675. da D. Paolo, Principe di Pietracupa, Padre di D. Francesco Antonio, Cavaliere di tutta probità, e saviezza, come da Noi è stato sperimentato, e per morte di esso Signor D. Francesco Antonio al presente si possiede con altri Feudi dal suddetto Signor D. Paolo Giuniore, Principe di Pietracupa.

15. Ella fu Baronale, ma il suddetto Signor D. Paolo, prima Marchese di Salcito, e ora Principe di Pietracupa ottenne la segnalatissima grazia da S. M. D. Carlo Borbone, Re delle due Sicilie fin dall’anno 1738. di eriggersi questa Terra in Principato, col quale si onora il Signor D. Michele, suo primogenito, Cavaliere di ogni maggiore espettazione, e si vede imitare i suoi Antenati. L’origine di questa Illustre Famiglia Francona, secondo i monumenti, e tradizione, che si hanno nella medesima Casa, proviene da’ Goti, che si condussero in Franconia, da dove poi con altre Famiglie passò in Italia, e si fermò nel nostro Regno: Ciò si conghiettura dal nome stesso della Famiglia Francona, e lo fanno vedere le Imprese delle Rose rosse in campo di oro, che ella mantiene nello scudo, tramandatale da’ suoi Antenati, e quelle sono una porzione dell’