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468 MEM. STOR. CIV. ED ECCL.

zantini sorta di monete, che tengono il nome dagl’Imperatori di Costantinopoli, appellata in altri tempi questa Città, Bizanzio, diffusamente ne parla Dufresne, e Du-Cange nel Glossario Verb. Byzantius; il valore del quale corrisponde ad un feudo di quindici paoli, moneta Romana di questi nostri tempi, e così si legge nelle note al Sinodo Beneventano Concil.V. sotto Pasquale II. lett.A. n.3. Tiene anche il peso questa Badia di celebrarsi nella sua Chiesa di S. Elena una Messa cotidiana, come dagli Atti della Visita fatta li 21. Ottobre 1564. essendo Vescovo Bellisario Balduino pag.226.

12. Quanto alle fabbriche della Chiesa, e Monastero, stimiamo, che sì l’une, che l’altre siano siano insigni; giacché non possiamo notarle, come furono nel di loro principio per non averne, che avanzi, e pochi vestigj. Si vede però, che la Chiesa fu a tre navi, e ben spaziosa, e il lodato Monsignor Pianetti, avendola ritrovata malmenata, e con poche fabbriche, la riedificò con tntta la decenza ad una nave con un Altare in onore di S. Elena né Vergine, né Martire, la di cui festa si celebra a’ 22. Maggio, e si osserva di divozione in S. Giuliano, come si dice in parlarsi di questa Terra; ne altro di preciso abbiamo da notarvi, che sia degno di memoria. Il Monistero, che era, come presentemente, si ritrovano contigue le sue fabbriche alla medesima Chiesa, dalla situazione de’ monumenti, che vi sono, fu amplissimo, e al presente comparisce, a guisa di un Palagio, quale tiene molte stanze inferiori, e superiori, e all’intorno vi è un gran Cortile, con sue muraglie, con stalla, rimessa, magazzini, e simili comodi, che si chiude per mezzo di un portone, sopra del quale si vedono due Statue, di Pandolfo una, e di Landolfo l’altra, formate in marmo col gusto rozzo di que’ tempi, e tanto non lasciano a’ di nostri mirarsi con piacere da chi si diletta di antichità.

Di Casali distrutti di S. Elena.

13. Tra gli altri dritti conceduti alla Badia di S. Elena da’ Serenissimi Principi Pandolfo, e Landolfo vi fu quello di esser lecito all’Abate, e successori di edificare Casali, e Ville nel demanio, che se gli concedeva, e farvi stanziare persone: Damus, et concedimus tibi Johanni modo ordinato Abbati, che fu il primo, come sopra, & tuis successoribus ut liceat vobis in ipsius Terris Casalia, seu Villas aedificare, et omines ibidem amantiare, come ne Diploma trascritto di sopra: in fatti furono costruiti due Calali, uno col nome di Montecalvo, e l’altro chiamato Tonnicchio, e il Monistero ne fu in possesso; e poi spogliatone da Rigandisia, Signora del Castello de Laureto, dedotta la causa avanti il Giustiziere, ne fu prontamente reintegrato con una giudiziale sentenza, che si conserva nell’Archivio Capitolare di Larino, la quale si legge, come siegue.

14. In nomine Domini Jefs Christi. Anno ab Incarnatone ejus 1256. mense Madii quarte decime Indictionis regnante Dño nostro Corrado Secando Dei gratia Hierusalem et Sicilie Rege et Duce Svevie anno secundo feliciter Amen. Nos Thomasius Gentilìs magne Regie et principalis Curie Magister Justitiarius & Nicolaus de Trano ejusdem Curie Judex. Presensis scripti serie declaramus quod cum olim denuntiatum esset per dominum Rogerium Procuratorem ut conflitit domne