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con due Porte, come sopra. Il suo Territorio, perchè abbonda molto di acqua per li varj rigagnoli, che vi sono, si rende fertile così in ogni sorta di vettovaglie, come in ogni spezie di frutti, e a questo si aggiugne anche la industria degli abitatori, che non lasciano di coltivarlo.

7. A riflesso delle cose preaccennate questo è uno de’ luoghi numerosi di anime di quelle parti, abitato da varj Professori dell’una, e dell’altra legge, Medicina, Notari, e delle arti più colte, nè vi mancano persone di molta comodità. Nella numerazione del Mazzella dell’anno 1601. questa Terra non vi si trova. In quella del 1669.e stampata dal de Bonis nel 1671.si dice S. Croce antica fuochi 22. e nuova 95. e tra quei, che vanno, e vengono per affari continui le persone al presente sono del numero di circa 2000.

8. Questo luogo essendo Casale fu posseduto da Adenulfo, e altri de Stipite, come si vede da un Diploma formato da’ medesimi, e che si riporta nel detto cap.10. §.2. ove si parla del Monistero, e Prepositura di S. Eustachio in Pantasia num.6. Poi con altri luoghi distrutti così in quanto al feudale, siccome in quanto al burgensatico fu posseduto dall’Illustre Famiglia Ceva Grimaldi de’ Duchi di Telese. Nella sìtuazione del Regno del 1669. tra’ Baroni, e Feudatarj di Capitanata si legge: Ill. Bartolomeo Ceva Grimaldi per la Terra di Magliano, di più per la giuridizione delle seconde cause della detta Terra di Magliano. Questi Signori la possederono fino al 1700. quando per la morte di Carlo II. avendo il Duca seguitato le parti di Carlo III. Imperadore, fatto Re di Napoli Sua Maestà Filippo V. restò questa Terra in Reggio Demanio cogli altri luoghi dello Stato di Telese, e nel 1707. ne fu reintegrato, venuto il Regno sotto Carlo III.

9. Morto in Napoli l’anno 1709. D. Angelo Ceva Grimaldi Duca di Telese senza figliuoli, di nuovo la Regia Camera fece questa Terra di Regio Demanio, e l’Imperadore Carlo VI. e III. di questo nome Re di Napoli, la concedette in mercede a D. Rocco Stella di Medugno, suo Domestico per li servigj prestatigli nella Guerra, e con essa gli fu anche conceduto il Feudo nobile della distrutta Terra di Magliano colla Città di Telese, e Terre di Solopega, Riccignano, e Casolla, tutte come appartenenti al preaccennato Duca di Telese, morto senza successori in grado, e perciò furono devolute al Regio Fisco.

10. Introdotta la causa in Regia Camera contro una tale concessione ad istanza di una tale Dama Ceva Grimaldi Sorella del suddetto D. Angelo, Duca di Telese, e Moglie del Prencipe di Arcadia, fu confermata la concessione de’ Feudi mentovati col titolo di Contado di S. Croce, a favore del sopraddetto D. Rocco Stella, e nell’anno 1715. de’ burgensatici di S. Croce con beni, e territorj della Chiesa di S. Vito posta nel Territorio di Maglianello coll’annuo Canone, che se ne paga per l’enfiteusi di essa di ducati dieci a favore del S. Seminario larinate in vigore della sentenza ottenuta dalla sopranominata Dama Ceva Grimaldi, Sorella del defonto Duca di Telese, e moglie del sopraddetto Prencipe di Arcadia; siccome questo burgensatico presentemente si possiede dalla Casa del Principe d’Arcadia per le ragioni della suddetta Dama Ceva Grimaldi

e il Feudale fu posseduto dal mentovato D. Rocco Stella, Conte di S. Croce, e dopo la sua morte da D. Pietro Stella suo Nipote, ed Erede sino al mese d’Aprile