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432 MEM. STOR. CIV. ED ECCL.

vi sono versure trecento di territorio in circa, e molti Canoni, che si pagano in beneficio della Grancia preaccennata.

Di Montesecco luogo distrutto.

58. Questo luogo tra que’ Paesi si appella Montesicco. Andava egli con Cliternia, e in parlarsi di questa Città, si mentova come luogo appartenente alla medesima, come si dice nel cap.4. di questo lib.4. §.Unico. Ora se ne fa qui parola a cagione, che va unito col Territorio di Serracapriola, nel di cui tenimento presentemente sta situato, tiene il nome di Montesecco per esser egli un Monte sterile, e forsi fu Rocca di Cliternia; nè abbiamo altro di sua memoria.

De' Giorni Festivi particolari, che si osservano in questa Terra.

50. Oltre a’ giorni festivi, che si celebrano dalla Chiesa Universale, vi è quello di San Pardo, che si osserva di precetto per tutta la Diocesi; parimente di precetto la festa di S. Mercurio Martire, la quale si celebra li 25j. di Novembre, come Padrone principale della medesima Terra: e due sono le altre, che si osservano di divozione, cioè di S. Berardino Confessore a’ 20. di Maggio, come di Padrone, meno principale, e di S. Rosalia V. li 4. Settembre.


§. I.

Del Monastero, e Badìa di S. Maria di Melanico

1. QUesto Monistero, e sua Badia sta posto a questa parte del Frontone, o sia Fortore, dal quale è distante circa un miglio dalla parte d’occidente verso Dragonara, la di cui Diocesi si divide da quella di Larino, per mezzo di detto Fiume, fin dove giunge il Territorio di questa Badìa, la quale è distante dalla Badìa, e Monastero di S. Elena due miglia in circa, quattro da Verticchio, due dal luogo detto Farato, e sette miglia da S.Croce.

2. Egli è antichissimo, fondato dalla pietà di Pandulfo, e Landulfo Principi Longobardi, o per dir meglio riedificato da’ medesimi nello stesso anno, che fonderono il Monastero, e Badia di S. Elena, cioè nell’anno 976. come si dice in parlarsi di questa Badìa di S. Elena, e fu dedicato alla Bma Vergine, chiamata di Melanico, dal sito in cui fu posto. Fu conceduto all’Abate, e Monaci di S. Benedetto, col peso di pregare Dio per essi, come dal Diploma della concessione, che si legge in copia nell’Archivio Episcopale, e più autentico nella Curia del Regio Cappellan Maggiore per alcuni atti, formati in essa li 12. Febbraro 1636. dove sono anche altri Diplomi, e Bolle Pontificie, delle quali si parla appresso; e qualche monumento se ne ha anche tra le scritture