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LIB IV. CAP. V. 381

e di loro Territorio separato, quandochè non possono, siccome non hanno potuto negare ritrovarsi questo Casale dentro il suo confine, e tra il Fortore, e il Biferno; siccome nella nostra Carta Topografica si vede chiaramente sìtuato appunto nel Territorio, dove erano Civita a mare, S. Leuci, luoghi antichi già distrutti; e questi mai sono stati contrastati, che fussero posti nella Diocesi di Larino, e di sua giuridizione venendo nominati, come tali nella sentenza del Cardinal Lombardo, e nelle Bolle di Lucio III. e Innocenzo IV.

4. Che sia tale il mentovato Casale di Sant’Agata si fa anche manifesto, dal vedersi l’Abate di Tremiti notato ne’ Cataloghi di coloro, che devono intervenire al Sinodo Larinese. Così nel Catalogo del Sinodo celebrato l’anno 1571. da Annibale Muzio Vicario Generale del Vescovo Baldoino, si legge: Abbas Tremiti pro S. Agatha. Nel VII. Sinodo celebrato dal Vescovo Caracci l’anno 1655. sta scritto: Reverendus Abbas S. Agatha, che è lo stesso, che l’Abate di Tremiti, non già perchè la Chiesa di S. Agata fusse Badia, ma perchè, come appresso, finora l’Abate Tremitano volgarmente si suole appellare Abate di S. Agata, per la residenza, che suole fare quivi regolarmente in tempo d’inverno. E cosi in tutti gl’altri Sinodi celebrati appresso da Monsìgnor Catalani nel 1690. da Monsignor Pianetti 1711. e nel nostro del 1728.

5. Il P. Coccarella s’ingegna a tutto potere coprire una tal verità, la quale non lascia di trasparire, ancorchè cerchi velarla con il maggior artificio. Egli descrivendo le ragioni, e beni del Monistero di Tremiti nel lib.5. cap.2. dice: Oltre a ciò non molto lontano dal Fiume Fortore evvi una Chiesa dedicata ad onore della Martire S. Agata, altra volta titolata di Abbadìa veneranda di dignità, situata tra una Cittaduccia detta Lesina, e due Castella, cioè Civitatense, la Serracapriola, e Civita a mare, dirupata datl’antichità, di magnifici, e illustri edificj ornata: la metà del Fiume Fortore, col privilegio de’ naufragj è sottoposta alla giurisdizione Tremitana: la bocca del cui Fiume fa un non incomodo Porto, distante quarantotto stadj dalla Chiesa di S. Agata. Dal cui porto, e dallo stesso luogo di S. Agata sono portate le cose necessarie giornalmente sull’onde Adriatiche nell’Isola di Tremiti. Inoltre è ornato il luogo di S. Agata da un fresco ed abbondantissimo fonte, il quale inaffia di continuo un grande, e bellissimo giardino di erbaggi, e piante; È cotesto luogo capo di tutti altri membri, che sono in quel territorio, e la Chiesa è come Metropoli dell’altre, in cui consiste quasi tutta l’entrata di Tremiti :

6. E dopo aver detto donde a suo tempo si ricavava in ispeciale la detta entrate, fiegue il racconto per quel, che a noi spetta in tal modo: Non molto da lungi Campomarino, è la Villa detta Romatello, arricchita, di molti Reali Privileggj: la cui abbraccia quasi cento venti stadj di Campi, e terreni supposti all’Isola Tremitana, colle sue pertinenze, e giurisdizioni. I quali terreni sono fertilissimi di grani, e copiosi d’ogni maniera di frutti, che si dispensano nell’Isola. Oltre a ciò nella Villa di S. Martino, sotto la Diocesi di Larino possìede alcune case, vigne, e oliveti.

7. Ed ecco il sommo artificio dell’Autore. Dice egli, che la Villa di S.Martino sia sotto la Diocesi di Larino, e tace, che lo sono ancora S. Agata, e Ro-