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LIB IV. CAP. V. 375

tempi, fusse in uso una tale esenzione. E non può dubitarsi, che cominciarono i Monisteri, e i Monaci a procurare l’esenzione dalla giurisdizione de’ Vescovi non prima, che dal tempo di S. GregoriocMagno, quando questo S. Pontefice in un Concilio Romano, celebrato nel 601. con un Decreto, che si applla Costituto, lo praticò; e secondo narra l’Altaserra Asceticon. lib.7. cap.2. ciò non si usava, che assai di rado. Il solenne esempio ne diede Zaccaria I. verso la metà del Secolo VIII, quando consagrando la prima volta la Chiesa di Monte Casino con 13. Arcivescovi, e 68. Vescovi, pregato da quei Religiosi, e a riguardo d’un tanto Illustre Monistero, lo privilegiò coll’esenzione dalla giurisdizione di tutti i Vescovi, sottomettendolo al Pontefice Romano.

20. E a tempo che si vuole dedicata la Chiesa di Tremiti, i Monaci, i quali erano tutti laici, non era in uso che tenessero Chiesa propria per fare il Sagrificio, ma si conducevano a sentir la S.Messa in quella del Vescovo, portando ancora essi le obblazioni del pane, e del vino, avendo il luogo fuori del Santuario fra i laici, benchè immediatamente a’ cancelli, che chiudevano il Sagro Altare, e prima di tutti gl’altri Uomini, dalla parte sinistra della Chiesa, che era la destra di chi entrava, posta al mezzo giorno, essendo le Donne poste alla finistra. Questo si ha da molti Scrittori, che ragionano de’ primi Secoli, e si legge chiaramente nell’Orazione 32. di S. Gregorio Nazianzeno, il quale nominando per ordine quei, che assistevano alla Cliesa, mentrecche egli Sagrifi cava, rivolto a’ Monaci dice: valete Nazareorum Chori, perchè per lo più si dicevano Nazareni, e questa costumanza divenire i Monaci alla Cattedrale cogl’altri, per astìstere a’ Divini Misterj fu in uso per molto tempo appresso dalla data dell’Istrumento antichissimo antico; come altrove è stato da Noi avvertito.

21. Si sottoscrive: Almeradus Episcopus Servus Servorum Dei. E ognuno sa, che questo aggiunto di Servo de’ Servi di Dio incominciò da S. Gregorio Magno, e l’usò Sigobaldo Patriarca di Aquileja nell’anno 774. sìccome nell’898. Giovanni IX. Arcivefcovo di Ravenna, e nel 957. Pietro Arcivescovo di Ravenna, e poi si è reso titolo ordinario de’ Papi. Seguitano le altre sottoscrizioni: Ego Aio Judex, e vuoi dire:Ego Azo per quel, che si legge nel corpo dell’Istrumento: ante praesentiam Judicis: e questo nome di Azone non fu in uso, che dopo la venuta de’ Longobardi, e noi abbiamo un Vescovo cosi nominato, Notai, e altri di Larino di tal nome in alcune scritture di detti tempi, e forse chi formò questo Istrumento lo prese dalle medesime . L’altra sottoscrizione: Ego Lupus Arcbipresbyter. Arciprete nel principio del IV. Secolo! Quell’Arci, o Archi in Latino, per dinotar Capo posto innanzi all’Epìfcopus, Presbyter, eDiaconus, e sìmili, cominciò ad usarsi assai più tardi. L’ultima sottoscrizione: Ego Adeodatus de Monteficco. Montesicco è un luogo della Diocesi di Larino, che andava con Cliternia, al presente sta nel tenimento del territorio di Serracapriola, come in parlarsi di questa Terra nel cap.7. del presente lib.4.