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370 MEM. STOR. CIV. ED ECCL.

quam feci in eadem Ecclesia habere aliquam Jurisdictionem, et dominatìonem, aut qualemcumque rem de praedicto Monasterio quaereere praesumant, sed semper existamus defenfores, & adjutores in Sancto Caenobio contra qualemcumque praesumptorem, qui ibi pro hac occasione, ut praediximus, aliquid, quaerere voluerint, ut semper actio eorum vacua, et reproba, sit. Unde pro firmissima Venerabilis Abatis Alarici, tuorum Successorum, et Fratrum tuorum libertate, et fecuritate hanc cartulam scribere fecimus, et cum anulo nostroò propriis manibus nostris in cera imponentes signavimus, et te Stephanum Diaconum, et Notarium scribere hanc cartulam, jussimus intus Civitatem Dragonariensem feliciter.

          ✠ Almeradus Episcopus Servus Servorum Dei
          ✠ Ego Aio Judex.
          ✠ Ego Lupus Archipresbyter.
          ✠ Ego Dido Mosilboni.
          ✠ Ego Adeodatus de Montesicco.

4. Quello adunque è quello antichissimo istrumento antico, di cui parla il P. Coccarella. Egli apparisce formato nel principio del Secolo IV. e chi ha purgate le narici ben osserva, se da dovero odora di una tale veneranda antichtà. Certamente questo istrumento non è antichissimo antico, ma moderno assai, formato unicamente sull’idea di sottrarre il Monistero Tremitano, e suoi membri, che sono in Diocesi di Larino dall’autorità del proprio Ordinario. E convenendo parlarne con qualche proprietà, veniamo prima a quel divoto cominciamento: In Nomine Dñi Jefu Christi Amen. Egli è indubitato, che una tale formola non s’introdusse dal Secolo IV. ma assai più tardi, e potea avvertirlo l’Autore di questa scrittura, siccome ha bene avvertito non segnarlo coll’anno incarnationis, il quale uso non principiò, che nel Secolo XI. e vogliono, che Leone IX. se ne servisse la prima volta ne’ suoi Diplomi.

5. Passando a cose di maggior rilievo: seguita l’istrumento: Tertio anno Domini Constantini Sanctissimi Imperatoris nostri; e a questo terzo anno di Costantino il P. Coccarella unisce l’anno della nostra salute 311. In sua sentenza adunque l’anno 311. era il III. di Costantino, e questo egli lo dice chiaramente feguendo: Imperando Costantino Magno l’anno III. del suo Imperio : e si sa, se può accordarsi l’anno III. dell’Imperio di Costantino coll’anno 311. del Signore. Convengono gli Storici profani, ed Ecclesiailici, e anche Critici, che il primo anno dell’Imperio di Costantino fu, essendo Consoli Galerius Massimianus Aug. VI. ac Constantius Aug. VI. Costanzo Cloro morì nell’anno stesso, ma poco dopo di aver posto la corona sul capo del suo figlio M.Fl. Valerio Costantino, il quale ebbe il nome di Grande in presenza de’ principali della Milizia, dal che siegue, che l’anno III. di Costantino concorre coll’anno 308. dell’Era volgare, e che l’anno 311. di questa, o sia di Gesù Gristo, non era il III. ma il Vl di Costantino.

6. Si segna questo Istrumento colla decima Indizione. Che che sia de’ contrasti, che si fanno intorno al cominciamento delle varie Indizioni: e che che fii anche del tempo, in cui principiarono le Scritture a segnarsi coll’Indizione, è certo che quella, che si appella Cesarea, e Costantiniana, della quale si fa uso