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LIB IV. CAP. V. 365

tà Svelata, stampata nel 1676. in forma di Apologia sotto nome del Sig. Otormanno Evangelico, Romita, benchè il vero Autore ne fusse il P. D. Giovanni Teutonio, Canonico Regolare Lateranense, il quale con tale discorso fa vedere la contesa tra’ Canonici Regolari Lateranensi Nazionali, co’ Canonici Lateranensi esteri, i quali s’industriavano vendere queste Isole a’ suddetti PP. Celestini, benchè di alieno dominio, come sopra.

4. Al presente però queste gran fabbriche vanno in rovina, e maggiormente da che è stato dismesso il presidio de’ Soldati col trasporto altrove di tutta l’Artiglieria, e ora si fa gran conto della Fortezza di Pescara, la quale si è resa fortissima per le nuove fabbriche fatte fecondo le regole militari più recenti, e munita di un gran corpo di milizie.

5. Venendo al Monistero. Egli è posto nel primo ricinto della Fortezza; parte antico, e parte ristaurato, in cui oltre ad un Chiostro, vecchio basso con pilastri di pietra rossa ve n’è un altro di fabbrica più moderna, ma non compiuta di ordine Ionico, e di marmo della lunghezza di cento parti, e largo cinquanta con loggia scoverta in alto, e cinta di balaustri di marmo. Nel picciolo Chiostro vi sono la Cucina, e il Refettorio, la Speziarìa, l’appartamento per il Medico, e altre Officine. Dal Chiostro maggiore si fa passaggio a quattro stanze ben grandi per l’Abate, e altre trentasette per li Religiosi, poste in un Corridoio, nel fine del quale vi è un Cortile grande con due Cisterne, una capace di ottocento botti di acqua, e l’altra più piccola.

6. La Chiesa tiene la sua facciata di marmo di ordine Corintio con colonne, e figure ben formate, d’idea moderna . Dentro è di architettura Gotica, ma non rozza. Ha tre navi con colonne di marmo con volta vecchia, e più Cappelle, e la più ornata è quella, che sta dedicata alla Beatissima Vergine, per culto della quale si edificarono la Chiesa, e ’l Monastero. Il Coro è vago con suoi stalli di noce. Vi è un Organo maestoso. Vi sono più Campane, e la principale è assai grande. Ma eh dove i Monaci?


§. III.

Dell’origine, e fondazione della Chiesa di Tremiti.

1. L’Origine, e fondazione di questa Chiesa stimiamo riferirla colle stesse parole, che la descrive il mentovato P. D. Benedetto Coccarella nel lib.3. cap.1. Egli fu Vercellese della Congregazione de’ Canonici Regolari Lateranensi, e in Latino scrisse una picciola Cronaca Istorica di Tremiti, la quale fu poi tradotta in Italiano dal P. D Alberto Viniziano, e cosi fu fatta ristampare dal P. D. Pietro Paolo da Ribera Valenziano della stesta Congregazione in Vinegia, per Gio: Battista Colosino, e questo è il suo racconto.

2. Per tanto dunque, come si ha da molti, essendo cotesta Isola stata da tutti affatto disabitata, e divenuta, singolare rifugio di ladri Carsari di mare; un Santo Venerabile Uomo, bramoso di una quiete, e solitaria vita, tutto a Dio dedica-