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LIB. IV. CAP. I. 303


6. Si appella questo Roberto Benefattore della S. Chiesa di Larino, Signore di Larino, fin dove, e assai più oltre si stendeva il dominio del suo Contado di Loritello. E dovendosi far parola di esso nel cap.8. di questo lib.4. quindi ci rimettiamo a quanto ivi se ne dirà intorno alla Persona, sua origine, e dominio.

7. I confini, che si notano in detto Diploma, si osservano nella Carta Topografica di Ururi, e sta posta nel principio di questo Cap.I. mutati alcuni nomi, e disviate alcune strade, e rivi di acque dall’antichità di tanti Secoli, quanti se ne contano dall’undecimo sino al presente; in sostanza però convengono con quei, che si descrivono nel medesimo Diploma, e così pure nel riferito Istrumento di fondazione di questo Monastero, di cui si è fatta memoria di sopra al num.2.

8. Si premettono nelle sottoscrizioni del Diploma i segni di Croce, e nel precedente lib.3. cap.3. num.11. si è parlato dell’origine di questo uso, e si soggiugne, come questo uso fu praticato a tempo de’ Longobardi, e poi appresso continuato, anche a tempo de’ Normanni, e noi l’abbiamo osservato in moltissimi Diplomi, e Istrumenti de’ Normanni, e se ne vede gran copia presso il P. Gattola Istor. Cassin. come pure presso Ughell. Ital. Sagr. in varie parti. Quanto alle maledizioni, e imprecazioni contro i Violatori di questo Diploma, veda nel cap.10. di questo lib.4. §.11. ed ivi si parla anche della sottoscrizione de’ Testimonj, che solevano pratticare ne’ Diplomi degl’Imperadori, Re, e Principi, come si osserva in altri simili, che si trascrivono nel decorso di queste nostre Memorie .

9. Da detto tempo si è posseduto, e attualmente si possiede questo Casale di Ururi dal Vescovo di Larino. Se ne fa menzione nelle Bolle di Lucio III. e d’Innocenzo IV. confermatorie delle ragioni della S. Chiesa di Larino, che si trascrivono nel precedente lib.3. cap.5. Cosi si ritrova notato nel Cedolario de’ Baroni del Regno fin dal tempo di Guglielmo il Buono, che cominciò a regnare nell’anno 1188. come nel Catalogo de’ Baroni del Regno di detto tempo, che si legge in stampa presso Carlo Borello Vindex Neapolis. Nobilit. dell’edizióne di Napoli 1653. pag.154. ove tra’ Prelati Feudatarj si legge: Episcopus Larinensìs tenet Auroram, et Ilìcem, qua sunt Feuda.

10. Che Ururi fusse di dominio del Vescovo di Larino con Vassallaggio, oltre a’ suddetti documenti, se ne fa anche menzione nella seguente Real Provisione: Scriptum est, per eumdem Dominum Regem eidem Jusitiario et c. Gravis quaerela Venerabilis Patris Domini Sabbe, Dei gratia Militenfis Episcopi Administratoris Majoris Ecclesia Larinensis, nec non Archipresbyteri, et Cleri ejusdem Ecclesia Larinensis coram nobis proposita continebat, quod hominibus Castri S. Martini eorum animalia immictentibus in vineas, et Defenfam Casalis Orerii, parola corrotta per Ururi, exponentium eorumdem, et coherentibus homines ipsi Casalis affidare Boves ipsorum in territorio dictì Castri Bajuli praedicti Casalis violentiis, ac coherctioni hujufmodi, et eorum, ac hominum dicti Casalis praejudiciis in bac parte se subjacere recusantes eaperunt quosdam boves bomìnum ipsorum Castri praeticti in vineis, et Defenfa praedictis, et territi ex commina-