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Buonoconte da Montefeltro, figliuolo del celebre Guido1, e non pochi altri valorosi Cavalieri del loro partito. Narra Leonardo Aretino2, che in questa azione Dante si trovava a combattere nella prima schiera, ove portò gravissimo pericolo, e che in una sua Lettera latina l’aveva minutamente descritta. L’anno dopo 1290. del mese d’Agosto3 i Lucchesi con l’ajuto de’ Fiorentini, e degli altri loro collegati, si volsero contro i Pisani, e fra i molti danni fatti ad essi, uno fu la presa del Castello di Caprona, non molto discosto da Pisa. In questa spedizione ancora vi fu Dante, il quale ci racconta4 di aver veduto uscire ignominiosamente pieno di timore il presidio di quel Castello.

    Ved. Guazzesi Disser. del Dominio del Vescovo di Arezzo in Cortona pag. 154. e 155. in not.

  1. Di costui parla Dante nel Cant. V. del Purg. vers. 88. e seg. dicendo, che nella detta battaglia, in cui restò morto, non fu trovato il di lui corpo. Buonconte fu Capitano di gran valore, come raccontano gli Storici.
  2. Vita di Dante.
  3. Vedi il Villani lib. 7. cap.136.
  4. Inferno Cant. XXII. vers. 94. e seg.

        «E così vid’io già temer li fanti,
             «Ch’uscivan, patteggiati, di Caprona,
             «Veggendo sè tra nemici cotanti.