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quali benchè inferiori di forze nulla temevano, resi animosi dalla vittoria ottenuta l’anno innanzi sopra i Senesi alla Pieve al Toppo1. Messer Amerigo di Nerbona2 Capitano della Cavalleria de’ Fiorentini, o come racconta Dino Compagni3, messer Barone de’ Mangiadori da S. Miniato4 dette ordine che il nostro esercito non fosse il primo ad attaccare la battaglia, ma che si aspettasse di piè fermo l’assalto che mostravano di voler dare gli Aretini. Un tal consiglio procurò senza fallo la vittoria ai Guelfi, mentre i Ghibellini di Arezzo, essendosi spinti con forza, e valore contro dei nostri, averebbero certamente disfatta tutta l’armata, come della Cavalleria era loro riuscito di fare, se dopo una fiera resistenza non fossero stati costretti di cedere al numero maggiore5. Questa famosa battaglia accadde un sabato mattina agli 11. di Giugno in un luogo detto Certomondo nel piano situato tra Poppi e Babbiena che chiamasi Campaldino6, e fu molto dannosa ai Ghibellini, perchè in essa perderono il Vescovo Guglielmino7,

  1. Annali d’Arezzo pubblicati dal Muratori nel tom. 24. Script. Rer. Italic. pag. 855. Giovanni Villani lib. 7. cap. 119. Di questa sconfitta seguita il dì 27. giugno 1288. fa menzione Dante nel Cant. XIII. dell’Inferno vers. 120. e seg.
  2. Di questo illustre Capitano vedi il Villani lib. 7. cap. 129.
  3. Loc. cit. pag. 9. Questa rotta è accennata dal nostro Poeta nel Cant. XXII. dell’Inferno vers. 4. dicendo:

         «Corridor vidi, per la terra vostra
              «O Aretini,

    e segue a far vedere, che egli sapeva come andavano le cose nelle battaglie.

  4. Messer Barone de’ Mangiadori l’anno 1289. era Capitano di Siena. Andrea Dei, Cronica Sanese pubblicata dal Muratori tom. XV. Rer. Ital. Script. pag. 40.
  5. Lo dice Dino Compagni loc. cit.
  6. Villani lib. 7. cap. 130.
  7. Nel nostro Batistero di S. Giovanni furono appesi l’elmo, e la spada di questo Vescovo, quasi spoglia opima, e vi restarono fino a che il Gran Duca Cosimo III. volle che si togliesse dalla pubblica vista una tal memoria sacerdotale insieme, e guerriera.