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bio1, Buonagiunta degli Orbigiani da Lucca2, Dino Frescobaldi3, Gervasio Ricobaldo Ferrarese e canonico di Ravenna4, Brandino o Bandino5 da Padova o sia Ildebrandino, ed altri che possono vedersi annoverati dal dottissimo ab. Girolamo Tiraboschi nelle sue storie della letteratura italiana6 dopo il canonico Giovan Mario Crescimbeni ed il Quadrio. Vi è stato anche chi ha detto, che egli avesse stretta amicizia in Firenze col famoso Francesco Stabili, detto volgarmente Cecco d’Ascoli, la di cui tragica fine7 lo ha renduto più celebre, che alcuna delle sue opere. Ma che Cecco si trovasse in Firenze prima che da essa fosse esiliato il nostro Poeta,

  1. Di lui dovremo più a basso ragionare.
  2. È nominato da Dante nel XXIV. Cant. del Purg. e certo con lode. Di questo antico Rimatore ne parla il Bembo nel lib. 2. delle sue Prose, il Redi nelle annotazioni al suo Ditirambo pag. 101. e 236. ed il Crescimbeni loc. cit. lib. 1. pag. 59.
  3. Più a basso si vedrà, come secondo alcuni, costui fu amico di Dante. Nella dolcezza, e vaghezza della Poesia non fu inferiore a Cino, come ci assicura il Crescimbeni loc. cit. lib. 3. pag. 120 e 121..
  4. Questo celebre storico, e poeta morì verso l’anno 1297. Ved. il ragionamento posto in principio delle rime scelte de’ poeti ferraresi antichi e moderni di sopra mentovato, ed impresso in Ferrara nel 1713. in 8.° per gli eredi di Bernardino Pomatelli Imp. Episc. e l’ab. Tiraboschi nell’opera che qui sotto citiamo: tom. IV. lib. 2. cap. 6. § V.
  5. Così si chiama questo famoso poeta dei Padovani, ricordato nel libro de vulgari eloquentia, dall’Allacci, e dal Co. Mazzucchelli negli scrittori d’Italia.
  6. Tomo IV. lib. 3. cap. 3. e tom. V. Modena in 4.°
  7. Fu bruciato in Firenze il dì 16. Settembre 1327. per Sentenza dell’Inquisitore, presso del quale era stato accusato d’eresia (Gio. Villani Storia lib. 10. cap. 41). La detta Sentenza si conserva manoscritta nella Magliabechiana nel cod. 127. della cl. 34. ed altrove. Del resto di lui vedasi quanto scrive il P. Paolo Antonio Appiani Gesuita nel suo Ateneo Ascolano manoscritto presso il Vernino nella Storia dell’Eresie al Sec. XIV. cap. 3. pag. 456. e seg. e l’abate Quadrio nel vol. IV. della sua storia, e ragione d’ogni poesia lib. I. distinz. II. cap. III. pag. 38. e seg. ediz, di Milano 1749. 4.° grande. I suoi persecutori furono principalmente Dino del Garbo medico, e Tommaso suo fratello. Nacque Cecco nel 1251. e dal 1322. al 1325. insegnò a Bologna.