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76 | memorie |
l’amore che Dante nutrì sempre per la sua diletta Beatrice, non ebbe per altro forza bastante dal distorlo da ogni altra tenera inclinazione, poichè non molto dopo la morte di costei fu vicino ad innamorarsi nuovamente di un’altra donna gentile, bella, giovane, e savia1: tanto è vero, che non sempre siamo padroni di resistere alle impressioni esterne di quelli oggetti, che impensatamente colpiscono il nostro cuore. Ma se passeggiera fu questa passione, tale non dovette esser quella, che per altra femmina risentì, trattenendosi in Lucca dopo il suo esilio, come egli stesso ci dice nella sua Commedia2: e vi è chi raccon-
- ↑ Vita nuova.
- ↑ Cioè nel XXIV. Canto del Purgatorio vers. 43. ove fa dire a Buonagiunta degli Orbicciani da Lucca poeta, e suo amico:
«Femmina è nata, e non porta ancor benda,
«Cominciò ei, che ti farà piacere
«La mia città.e già nel vers. 37. aveva detto:
«Ei mormorava: e non so che Gentucca
«Sentiva io ec.Gentucca appunto dicono i Comentatori, che avea nome questa fanciulla Lucchese, della quale s’invaghì Dante. Il Corbinelli nella compendiosa Vita che stampò dietro al libro de Vulgari eloquentia dice, che questa femmina Lucchese, di cui Dante s’innamorò, chiamavasi Pargoletta. Simili notizie difficilmente possono aversi sincere.
mento che fu rogato ne’ 15. gennajo 1287. Ind. 1. da Tedaldo del quondam Orlando Rustichelli, stipite della casa Valori, leggesi il lascito che fece Folco a Beatrice, in questa forma. «Item D. Bici filiae sue, et uxori D. Simonis de Bardis reliquit lib. 50. ad floren.» Questa notizia da me ritrovata dopo la prima edizione di queste Memorie mi ha fatto conoscere come spesso si dà in fallo giudicando sopra congetture, mentre affidato ad un passo della Vita nuova di Dante che a me sembrava chiaro, ebbi l’ardimento di revocare in dubbio l’asserzione del Boccaccio, a cui ho piacere di rendere ora giustizia col disdirmi.