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lettore narrandogli ciò che sofferse il Poeta nel tempo di questo suo innamoramento; ed abbastanza egli stesso ha tutti i moti, e tutti i trasporti dell’infiammato suo cuore con forza ed energia, più di quello che bisognasse, nella mentovata Opera, e nelle sue rime descritti e delineati. La morte sopravvenuta a Beatrice nel ventesimo sesto anno dell’età sua1, il dì 9. giugno 1290.2 qual rendesse il nostro Dante, se lo immagini colui che la più cara cosa nel più bel fiore delle sue speranze abbia miseramente perduta. Ma siccome l’amore di lui non era un folle acciecamento di sregolato appetito, ma un’innocente inclinazione di un cuor gentile per cosa di mille pregi ricolma, quindi se la morte tolse a Dante la vista della sua Donna, il tempo non ne potè in esso scancellare la rimembranza; anzi colla più bell’opera di cui si vantino le Toscane muse, pensò ad immortalare il nome di lei. Il Boccaccio nel suo commento sopra il secondo Canto dell’Inferno racconta, che Beatrice fu maritata ad un Cav. de’ Bardi per nome M. Simone, e di ciò ne fa fede il Testamento di Folco ch’è stato pubblicato con le stampe3. Ma comunque sia

  1. Il Boccaccio nella Vita di Dante, scrive che Beatrice quando morì «era quasi nel fine del suo 24. anno.» Ma ciò è falso, mentre dato per vero, che Dante di lei s’innamorasse sul finire degli anni 9. bisogna concludere che ciò accadesse nel mese d’aprile in circa del 1274., nato essendo nel maggio del 1265.; e scrivendo lo stesso Dante che allora Beatrice era entrata nel 9. anno di poco tempo, chi non vede chiaramente che ella dovette nascere nel detto mese d’aprile del 1265. e che nel Giugno del 1290. aveva 26. anni compiti?
  2. Tanto dice il Boccaccio loc. c. e lo stesso Dante nella Vita nuova là ove scrive «Io dico che secondo l’usanza d’Italia l’anima sua (cioè di Beatrice) nobilissima si partì nella prima ora del nono giorno del mese: e secondo l’usanza di Siria, ella si partì nel nono mese dell’anno, perocchè il primo mese è Tismin, (forse Tisri) lo quale è a noi ottobre. E secondo l’usanza nostra ella si partì in quell’anno della nostra Indizione cioè degli anni Domini, in cui il perfetto Numero (cioè il 10.) era compiuto nove volte in quel centinajo, nel quale in questo mondo ella fu posta» ec.
  3. Nelle suddette Notizie del padre Richa. In questo testa-