questo sul finir del convito, essendosi con gli altri fanciulli suoi coetanei ritirato in disparte a trastullarsi, s’imbattè a prender dimestichezza con una piccola figliuola1 del detto Folco, la quale oltre ad esser bellissima, era «assai leggiadretta secondo l’usanza fanciullesca, e ne’ suoi atti gentile, e piacevole molto, con costumi, e con parole assai più gravi, e modeste, che il suo piccolo tempo non richiedeva»2. Il nome di questa fanciullina era Bice sincope di Beatrice così nominata di fatti dal Poeta nei suoi scritti; e, o fosse la conformità dei sentimenti, o quel simpatico genio, che senza nostro volere ci porta ad amar piuttosto l’una cosa, che l’altra; accadde che in quel momento restò di essa talmente innamorato Dante, che da indi innanzi si sentì strascinato a far tutto quello, che la nascente passione gli suggeriva3. Un tal racconto non è per altro a mio parere conforme a quanto di se medesimo ha lasciato scritto Dante, e forse il Boccaccio lo ha finto a suo capriccio per abbellire, secondo il suo costume, la verità sostanziale del fatto, di cui mi riserbo a parlare nel seguente paragrafo. Nella sua puerizia perdè Dante il genitore; nientedimeno essendo restato padrone di un comodo patrimonio4 ebbe campo, mercè l’attenta cura di coloro ai quali incumbeva il carico della sua educazione, di esercitarsi nelle arti liberali, e di apprendere gli elementi delle umane lettere. In Toscana mai si perdè affatto il sapere5, quantunque le infinite rivoluzioni, alle quali fu dopo la rovina dell’Impero Romano soggetto
- ↑ Il Boccaccio nella vita di Dante, ed altri, dicono che Beatrice aveva forse otto anni; ma Dante stesso nel principio della vita nuova, ci assicura che ella era sul principio del nono anno, ed egli alla fine dello stesso.
- ↑ Boccaccio loc. cit.
- ↑ Frase adoperata dallo stesso Dante nella sua vita nuova.
- ↑ Il Boccaccio scrive che Dante nacque «da assai lieta fortuna: lieta dico secondo la qualità del mondo, che allora correva» e lo conferma Leonardo Aretino.
- ↑ Vedasi quanto scrive sopra di ciò l’eruditissimo Lami nella parte I. del suo OdesporicoFonte/commento: Pagina:Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri.djvu/228 pag. 229. e seg. ed il dotto canonico Bandini nella Prefazione posta innanzi al tom. I. del suo Specimen literaturae Florentinae saeculi XV.