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§. VI.

Della puerizia di Dante, e de’ suoi primi studj.

La prima età di Dante si rende assai memorabile a cagione di essersi in essa invaghito di colei, per cui uscì dalla volgare schiera1 dei rimatori del suo secolo. Io intendo parlare di Beatrice Portinari, dall’amor della quale come restasse tenacemente legato il nostro Dante, dietro il Boccaccio in tal forma lo raccontano quasi tutti gli scrittori della di lui vita. Era usanza vecchia in Firenze, che si solennizzassero con feste e conviti fra’ vicini e congiunti con i primi del mese di maggio, quasi per far mostra del giubbilo, che inspira il dolce aspetto della nuova ridente stagione2. Folco Portinari cittadino di molta reputazione, e dotato di ampie facoltà aveva radunato nella propria casa gli amici suoi, e fra questi Allighiero Allighieri3 per solennizzare il primo giorno di detto mese. Ad una tal festa vi fu condotto dal padre, Dante, benchè non avesse ancor terminato il nono anno dell’età sua; e

  1. Inferno Canto II. verso 105.
  2. Il Villani lib. 8. cap. 8. dice «che ogni anno per le calende di maggio quasi per tutta la Città si facean brigate, e compagnie di uomini e di donne, di sollazzi e balli». Ved. il Discorso di Domenico Manni sopra il costume di cantar Maggio, il qual costume ancora di presente si mantiene principalmente per la campagna ove più che nelle rumorose città durano le antiche usanze.
  3. Gli Allighieri non abitarono molto lontano da’ Portinari come si è detto, poichè questi avevano le loro case, dove è ora il Palazzo già dei Duchi Salviati, ora Ricciardi presso il canto dei Pazzi, nel qual Palazzo furono incorporate le dette case con quelle de’ Conti Guidi, poi de’ Cerchi, come si legge nella storia della BellaFonte/commento: Pagina:Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri.djvu/228 Umiliana de’ Cerchi, scritta dal dotto Francesco Cionacci cap. 3. della part. IV. pag. 385. e 407. edizione di Firenze del 1682. in 4.° anzi Folco suddetto era della cura di Santa Margherita come lo fu Dante, lo che impariamo dal di lui testamento il quale avremo luogo di citare più a basso, ed in cui è descritta con i suoi confini la casa di sua abitazione, e le altre di altri Portinari. Per questa parte adunque, sembra che resti confermato il racconto del Boccaccio.