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giubbilo, e di gratitudine per i benefeizj da lui ricevuti1. Mentre adunque venne alla luce il nostro Divino Poeta, era Firenze ancor priva di molti suoi onorati cittadini, i quali stimavano meglio di vivere fuori della loro patria, che in quella sudditi del Re Manfredi, che teneva in mano il destino delle nostre contrade; ma già il Re Carlo sceso in Italia ad instanza di Urbano IV. per sostenere gl’interessi della Chiesa, stando in Roma si preparava2 a vendicare le offese, che da un sì potente nemico tutto giorno erano fatte alla medesima; ed il Pontefice Clemente IV. di poco tempo per la morte di Urbano3 trasferito dal Vescovado Sabinese a reggere il peso del Pontificato, dava speranza che nella sospirata elezione di un’Imperadore4 fosse per ritornare la tanto desiderata pace all’Europa.

  1. Il Re Carlo venne in Firenze nel mese d’agosto del 1267. (Simone della Tosa annal. pag. 140.) e fu dal Comune «onoratamente presentato, e con palio, e armeggerie trattenuto». Dino Compagni Storia Fiorentina lib. 1. pag. 7. edizione di Firenze del 1728. in 4.°
  2. Nel mese di maggio 1265. Carlo Conte di Provenza passò a Roma, e sul finire di detto anno uscì in campagna contro Manfredi (Simone della Tosa loc. cit. pag. 139.)
  3. Urbano IV. morì il dì 2. di ottobre 1264. e Clemente IV. nativo della terra di Sant’Egidio della Provenza, o sia della Linguadocca gli fu eletto per successore il dì 9. febbrajo, secondo il Rinaldi (Annal. Eccles.) o il dì 5. detto, al dire di Tolomeo da Lucca (Histor. Eccles. lib. 22. cap. 30.) dell’anno seguente 1265.
  4. Dopo la morte di Federigo II. Imperadore seguita nel Castello di Fiorentino nel Capitanato di Puglia il dì 13. dicembre 1250. fino all’anno 1273. nel quale fu eletto Re de’ Romani Ridolfo Conte di Augsburg, progenitore della Casa d’Austria, la Germania, e l’Impero restò senza capo, ed in mille guise straziato.