ministra una lunga narrazione di civili discordie, quella dei nostri antenati, dal tempo in cui dopo la morte della celebre contessa Matilde, seguita nel 1115. posero i primi fondamenti del loro governo independente e repubblicano1 fino alla metà del XVI. secolo, poco più ci conserva che una lacrimevole memoria delle nostre intestine divisioni, le quali furono di ostacolo perchè i Fiorentini arrivassero a quel sommo grado di potenza, a cui di buon ora mostravano apertamente di aspirare. La più famosa, e la più abbondevole di tragici successi fu quella dei Guelfi, e dei Ghibellini, che nata essendo da prima nella Germania2 afflisse l’Italia tutta, e particolarmente Firenze ove nel 1215.3 da piccolissima cagione ebbe l’origine4. Ebbero il nome di Guelfi coloro, i quali erano nemici dell’Impero, ed aderivano agl’interessi del Romano Pontefice per custodire la propria libertà; e Ghibellini furono chiamati tutti gli altri, che facevano mostra di sostenere l’autorità imperiale, quantunque internamente i capi di questi partiti per diversi particolari fini, fossero soliti di fomentare la discordia senza curarsi nè dei Papi, nè degl’Imperadori. Varia fu in Toscana la sorte degli uni e degli altri, ma la sconfitta5, che i Ghibellini esuli
- ↑ Ved. il Lami nelle sue novelle letterarie del 1747. col 38. e seg.
- ↑ Ved. Lodovico Antonio Muratori d’immortal memoria nel tom. 1. cap. 31. delle antichità Estensi, e ne’ suoi annali d’Italia particolarmente all’anno 1198.
- ↑ Vedansi gli storici Fiorentini, e particolarmente Giovanni Villani lib. 5. cap. 37. edizione di Venezia ad instanza de’ Giunti 1559. in 4.°
- ↑ In un minuto ragguaglio della divisione della città nostra in Guelfa e Ghibellina, tolto dalle scritture della casa dei Buondelmonti, e da Simon Bindo Peruzzi Patrizio Fiorentino di molte cognizioni fornito, comunicato al defunto Proposto Gori, il quale lo pubblicò nel primo volume della Toscana illustrata pag. 283., leggesi come l’origine di tante discordie nacque nella Terra di Campi poco distante da Firenze in un convito, che fece messer Mazzingo Teglini de’ Mazzinghi in occasione d’essere stato creato Cavaliere.
- ↑ Di questa sanguinosa sconfitta, nella quale de’ Guelfi restarono morti da diecimila, e prigionieri da ventimila, se si deve